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Graduatorie valide, carenza di personale e norme favorevoli non bastano: l’Agenzia delle Entrate ignora gli idonei. Senatore Matera accusa, sindacati in rivolta.
La questione degli idonei esclusi dai concorsi pubblici si sta trasformando in una vera e propria emergenza nazionale. Migliaia di candidati, che hanno superato le selezioni per entrare nella Pubblica Amministrazione, restano in attesa di un’assunzione che sembra non arrivare mai, mentre l’Agenzia delle Entrate e altri enti pubblici avviano nuovi bandi per gli stessi profili. Il paradosso è evidente, e la frustrazione monta.
A intervenire in maniera decisa è il senatore Domenico Matera, esponente di Fratelli d’Italia e membro della maggioranza parlamentare. In un’intervista rilasciata a margine della sua interrogazione parlamentare, Matera ha denunciato con forza l’incoerenza delle scelte amministrative, chiedendo un cambio di rotta:
"La mia interrogazione nasce proprio dal desiderio di approfondire le motivazioni di una scelta che, a fronte di una carenza strutturale di personale e della presenza di graduatorie valide, merita un chiarimento. È chiaro che lo scorrimento rappresenti una soluzione rapida ed efficiente, oltre che rispettosa delle aspettative di chi ha superato una selezione pubblica. Auspico che vi sia disponibilità, anche da parte del Governo, a valutare tutte le strade più funzionali all’interesse pubblico. L’obiettivo comune deve essere quello di rafforzare la macchina amministrativa nel minor tempo possibile, evitando ritardi evitabili."
Parole che sottolineano la razionalità dello scorrimento delle graduatorie, un’opzione più veloce ed economica rispetto alla pubblicazione di nuovi bandi. Ma, nonostante ciò, l’amministrazione sembra muoversi con cautela eccessiva, alimentando tensioni:
"Più che una vera e propria resistenza, credo si possa parlare di una certa prudenza da parte delle amministrazioni, che spesso si muovono all’interno di margini interpretativi non sempre così netti. È però fondamentale che le norme approvate dal Parlamento vengano applicate con coerenza. Se la legge consente l’utilizzo delle graduatorie, queste possono essere considerate uno strumento prioritario per rispondere alle esigenze organizzative e il nostro compito è anche quello di vigilare affinché le normative vengano attuate in modo efficace e in linea con lo spirito del legislatore."
Il senatore Matera evidenzia anche il rischio di contenziosi legali e la perdita di fiducia dei cittadini nelle istituzioni:
"Credo che tutti, a partire dalle istituzioni, debbano lavorare per evitare un simile scenario. È importante non alimentare contenziosi che appesantirebbero ulteriormente l’azione amministrativa e finirebbero per minare la fiducia dei cittadini. Gli idonei rappresentano una risorsa, non un problema: sono persone che hanno superato una selezione pubblica e che possono essere immediatamente impiegate dove c’è bisogno. Come parlamentare della maggioranza, continuerò a sollecitare un’applicazione delle norme, nel pieno rispetto dei principi costituzionali e con l’obiettivo di rafforzare l’efficienza e la credibilità della nostra pubblica amministrazione."
A questa valutazione si aggiunge un aspetto centrale: il profilo costituzionale della questione. L’esclusione sistematica degli idonei, a fronte di graduatorie valide e posti vacanti, solleva dubbi sulla parità di trattamento e sulla tutela dell’accesso al pubblico impiego, garantiti dall’articolo 97 della Costituzione. Il mancato utilizzo delle graduatorie potrebbe essere interpretato come violazione dei principi di imparzialità e buon andamento, aprendo le porte a un contenzioso costituzionale più ampio.
Anche il sindacato UNSA, attraverso il suo coordinatore nazionale Valentino Sempreboni, ha preso una posizione netta. In un comunicato ha denunciato le incongruenze del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2025-2027, che prevede oltre 7.500 nuove assunzioni tra funzionari e assistenti, includendo anche passaggi interni. Sempreboni sottolinea però che il fabbisogno reale è ancora superiore, e che tutte le risorse disponibili, presenti e future, vanno valorizzate per garantire il funzionamento della macchina fiscale.
"Abbiamo bisogno di tutte le forze in campo, presenti e future, per produrre i risultati che l’Autorità governativa e la collettività richiedono... Chiediamo chiarezza anche sul versante delle procedure: le Regioni del Mezzogiorno segnalano forti criticità operative, mentre altre necessitano di rafforzare l’operatività. Alcune graduatorie sono esaurite, ma altre ne dispongono ancora."
Il sindacato sottolinea inoltre il rischio di ritardi e paralisi amministrative qualora dovessero aprirsi nuovi contenziosi giudiziari:
"Ci auguriamo che non si ripresentino contenziosi che possano rallentare o annullare gli sforzi per rafforzare la Pubblica Amministrazione... È indispensabile conoscere con precisione le scoperture delle Regioni coinvolte e di quelle escluse, per intervenire in modo mirato e strategico."
Un precedente approfondimento a firma del nostro direttore Luca Di Giacomantonio pubblicato su il24ore (vedi articolo) aveva già raccontato il malcontento degli idonei del Centro Italia, esclusi nonostante punteggi alti e requisiti validi. Oggi la protesta si è allargata: da Nord a Sud, gli idonei si stanno organizzando in comitati, preparando raccolte firme, lettere ufficiali al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e perfino azioni legali collettive.
La posta in gioco è alta: si tratta non solo del destino lavorativo di migliaia di persone, ma anche della credibilità della macchina statale. Se il principio di merito non viene rispettato nemmeno dopo aver superato una selezione pubblica, quale fiducia potrà mai riporre il cittadino nelle istituzioni?