Hanno Superato il Concorso, Ma Restano Disoccupati: La Denuncia degli Idonei del Centro Italia

di come l'Agenzia delle Entrate stia Favorendo le Assunzioni solo nel Nord Italia

01 Aprile 2025   11:00  

“Ci accusano di aiutare gli evasori, di allentare le maglie del fisco, di nascondere dei condoni immaginari. Sono tutte bugie” - e continua - “Nessuno spazio per i furbi del fisco, ma gli onesti in difficoltà vanno aiutati”. Giorgia Meloni, 18 febbraio 2025

"Da un lato c'è la volontà di instaurare un nuovo rapporto tra fisco e contribuente, dall'altra rimane chiaro che la capacità di disporre di imposte è decisiva per assicurare il funzionamento dello Stato". Giancarlo Giorgetti, 5 febbraio 2024

Nel mezzo, il 13 dicembre 2024 il direttore dell'AdE (Agenzia delle Entrate) Ernesto Maria Ruffini, in carica dal 2020 e già direttore tra il 2017/18 e di Equitalia 2015/17, si dimette irrevocabilmente rilasciando una dichiarazione che, alla luce di quanto andremo a vedere, appare quantomeno chiara: "Mi dimetto con il calo dell'evasione, che è scesa di circa il 30 per cento, e parallelamente con il record di recupero, superati i 31 miliardi incassati in un solo anno. A volte sembra quasi - conclude Ruffini - che contrastare gli evasori sia una colpa e ci si preoccupi più di questo che degli ospedali che chiudono, delle scuole che non hanno fondi o della carenza di servizi, viste le risorse insufficienti".

Le dimissioni di Ruffini segnano una svolta, mentre la gestione delle assunzioni pubbliche all’Agenzia delle Entrate finisce sotto accusa.

Da un lato, quindi, la politica di Governo che rassicura gli elettori sul fatto che la lotta all'evasione sia una priorità, ma dall'altro un direttore che sbatte la porta (dopo ottimi risultati) e che denuncia, in modo più o meno esplicito, ingerenze nell'operato dell'AdE da parte della politica stessa.

Ad oggi il direttore dell'Agenzia, con incarico ad interim di un anno, è il vecchio vice, promosso sul campo, Vincenzo Carbone.

Inseriamo un altro elemento nell'equazione: i sindacati. Questi ultimi ci dicono, nei documenti ufficiali, che l'AdE non sta funzionando in modo ottimale per due macro-problemi. 

Il primo è la mancanza di strutture adeguate al funzionamento degli uffici che nel tempo sono state vendute, sfitte o abbandonate, rendendo difficile il funzionamento delle agenzie regionali e locali. Questo ci porta al secondo punto, il bisogno di nuovi funzionari, di personale adeguatamente preparato a gestire il lavoro di contrasto all'evasione.

Proprio per questo, lo scorso anno, l'Agenzia delle Entrate ha svolto due bandi di concorso dalle dimensioni "monstre" per oltre 4500 posti tra funzionari tributari e per servizio pubblicità immobiliare.

Concorsi che hanno visto uno svolgimento regionale e che hanno esaurito le graduatorie in tutte le regioni del nord Italia (tenetelo a mente, è importante ndr.) in particolare quello per la pubblicità immobiliare, ha visto anche la composizione di una maxi graduatoria nazionale scorsa in gran parte, per coprire tutte le esigenze dell'Agenzia (anche questo particolare da ricordare ndr.).

Questo fino a quel fatidico dicembre ed alle dimissioni di Ruffini.

Poi, nonostante le rassicurazioni della Premier in testa al nostro articolo, le cose sono cambiate... radicalmente.

È un'interrogazione in commissione finanze della Camera dei deputati dell'On. Andrea Casu (dell'11 febbraio scorso) a evidenziare il cambio di passo nella gestione dell'Agenzia delle Entrate. Il sottosegretario di Stato alle finanze Sandra Savino, infatti, all'interrogazione sul Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2024-2026 (PIAO 2024-2026) ed alla richiesta di delucidazioni sulle assunzioni e sugli idonei rimasti, dona una risposta che nessuno immaginava.

Si sceglie di escludere oltre 4000 idonei per indire nuovi concorsi nel 2025 e 2026, giustificando la decisione con l’erronea convinzione che abbiano punteggi più bassi, mentre centinaia di assunti hanno voti inferiori.

Com'è possibile?

Le graduatorie sono regionali ed al contrario del concorso "pubblicità immobiliare" (vi avevamo detto di tenerlo a mente ndr.) sono stati presi tutti gli idonei del nord (anche con valutazione 21/30esimi) e lasciati a casa quelli di Lazio, Abruzzo, Sardegna ed Umbria con valutazioni concorsuali ben più alte e non sfruttando la rimodulazione di una graduatoria nazionale per coprire tutte le esigenze già conclamate dell'Agenzia.

Quindi che succede?

Da un lato il Governo rassicura di voler combattere l'evasione e dall'altro "depotenzia" l'AdE non sfruttando ogni risorsa disponibile?

Intanto il 27 marzo la direzione dell'Agenzia delle Entrate ha presentato il suo PIAO 2025/27 ed il sindacato UNSA per tramite del suo coordinatore nazionale Valentino Sempreboni ha contestato con forza tale comportamento scrivendo: ..."Vengono, quindi, “stimate” complessive assunzioni, nel triennio 25-27, di n. 6.746 Funzionari e n. 845 Assistenti (comprensive dei passaggi interni di area).

Questo per evidenziare che abbiamo bisogno di tutte le forze in campo, presenti e future, - continua Sempreboni - per produrre i risultati che l’Autorità governativa e la collettività richiedono alla strategica “macchina fiscale” e quindi abbiamo bisogno di raggiungere quel livello indicato nell’organico, con ulteriori assunzioni oltre quelle previste.

Nel contempo chiediamo chiarezza - dice con forza l'UNSA - anche sul versante delle procedure. Le Regioni del Mezzogiorno segnalano forti criticità operative ed “abbisognano” di iniezioni di risorse fresche, nel contempo le altre Regioni devono ulteriormente rafforzare l’operatività (gli obiettivi assegnati sono sempre più sfidanti per tutti). Alcuni concorsi espletati hanno dato totalmente fondo alle “idoneità” presenti, mentre altre “graduatorie” ne dispongono ancora.

Ci auguriamo - dice infine il coordinatore - che non si ripresentino “contenziosi giudiziari” che possano rallentare e/o azzerare la rincorsa all’innalzamento significativo del livello delle risorse umane. In ragione di ciò è importante conoscere le “scoperture” sia delle Regioni che sono state coinvolte dal “maxiconcorso” e sia quelle del meridione non coinvolte, anche alla luce dei fattori di rischio indicati nel Piao (fattori che devono essere necessariamente “aggrediti” con il sistematico e rafforzato presidio del territorio). Appare opportuno tenere conto di tutte le possibili opzioni “assunzionali” (idonei e nuovi concorsi).

Quindi appare chiaro l'atteggiamento schizzofrenico del Governo che, mentre dichiara guerra agli evasori, parla di ottimizzazione delle risorse, si affanna a mettere l'accento sulle nuove assunzioni, effettivamente fa l'esatto opposto non fornendo all'AdE l'adeguata forza lavoro, le strutture di cui necessita, spreca risorse economiche ingenti per organizzare concorsi da centinaia di migliaia di partecipanti in tutta Italia, danneggia le regioni del centro e del sud lasciando uffici scoperti (ma con candidati idonei pronti ad occuparli) e cosa ben più grave, fa entrare gli ultimi idonei in graduatoria solo nelle regioni del nordfiore all'occhiello del leghista Giorgetti, Ministro delle Finanze.

A questo punto le dimissioni dell'ormai ex direttore Ruffini sono ben chiare, come chiaro è il modo di procedere del Governo che di fronte alle telecamere dichiara la sua lotta senza se e senza ma all'evasione e agli evasori, per poi smontare gli ottimi risultati del precedente direttore, prendendo a spallate i diritti di migliaia di idonei, rei solo di aver partecipato al concorso alla latitudine sbagliata.

L'On. Casu rispondendo alle nostre domande ha voluto sottolineare come la contrapposizione tra concorsi e scorrimenti sia da deprecare: "Ci sono moltissimi 'pluri-idonei' che non riescono a trovare collocazione nonostante la fortissima esigenza da parte della PA di personale qualificato che possa applicare il turnover ed il ricambio che, entro il 2033, sarà di un milione di persone". - e poi continua - "Dopo le sentenze del Consiglio di Stato che hanno bloccato i concorsi dei Ministeri della Difesa e dell'Agricoltura c'è l'esigenza di garantire risparmio per la PA e tempistiche certe sia per i vincitori dei nuovi concorsi che per gli idonei che attendono da troppo tempo gli scorrimenti. C’è un’intera generazione di ragazze e ragazzi che, ad oggi, troppo spesso si ritrova bloccata come un criceto nella ruota dei concorsi." - infine conclude - "la nostra battaglia è legata alla conclamata necessità di risorse umane e finchè c'è questo bisogno perchè non prendere quelle disponibili anche agendo sulla norma taglia idonei?"

La situazione appare sempre più paradossale: il Governo dichiara guerra all’evasione, ma nel frattempo blocca l'Agenzia delle Entrate, lasciando scoperti uffici fondamentali e privandosi di professionisti già formati.

Della risposta del Sottosegretario Savino cosa pensa, abbiamo chiesto infine: "La risposta alla mia interrogazione mi inquieta molto nel passaggio sugli idonei, bisogna chiarire una volta per tutte che con 21/30esimi si è idonei, proprio come scritto nella normativa, perchè altrimenti si crea un discrimine per tutti. In caso contrario si deve agire sulla norma ed il criterio di idoneità, ma che bisogno c'è?" - conclude Casu.

Tirati in ballo gli idonei al concorso son proprio loro che ci raccontano l'assurdità di simili scelte, Mario (nome di fantasia ndr.) abruzzese doc di Castilenti (TE) sottolinea come con il suo 23 su 30 è idoneo esattamente come i tanti che sono entrati nel nord con un risicatissimo 21.

Francesca (sempre nome di fantasia ndr.) è di Chieti ed è una pluri-idonea, ha già passato tre concorsi, ma questa volta pensava proprio di avercela fatta e ci racconta fra le lacrime: "Sono tre concorsi che riesco a passare la selezione, nei due precedenti tutto bloccato, su questo dell'AdE contavo tantissimo visto che il bisogno di personale c'è, ma anche qua nulla. Hanno fatto entrare tutti quelli del nord e noi no, non è giusto!"

E poi c'è anche Lina (nome di fantasia ndr.) di Pescara che spera di potersi ricollocare dopo tanti anni passati in un'azienda che ha chiuso da un paio d'anni ed è la più arrabbiata: "Dopo anni di lavoro mi ritrovo a riaprire i libri e studiare, passo i concorsi, ma poi la politica decide che il mio impegno, la mia professionalità non è abbastanza in barba alle regole! Sono arrabbiata e delusa, ma non ci fermeremo qui, ci faremo sentire, dovranno ascoltarci!"

In merito, ancor più preoccupante, è il silenzio di tutti i parlamentari (deputati e senatori) che abbiamo interpellato e che da una prima volontà di prendere una posizione chiara e magari interrogare il Governo, sono evaporati come neve al Sole.

Sparito anche il governatore della regione Abruzzo Marco Marsilio (di Fratelli d'Italia) (forse gli idonei maggiormente penalizzati) che non ha voluto neanche ricevere le nostre domande.

Senza un intervento rapido, il rischio è di trovarsi davanti a una crisi amministrativa che penalizza non solo i candidati esclusi, ma l’intero sistema fiscale nazionale.


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