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Bergamo è la provincia più vivibile d’Italia, mentre le grandi città affrontano un crollo significativo. Male Roma, Napoli e Reggio Calabria.
La nuova classifica annuale sulla Qualità della vita in Italia, stilata dal Sole 24 Ore, incorona Bergamo come la provincia dove si vive meglio, mentre le grandi città registrano un preoccupante declino. In particolare, Roma scivola al 59° posto e Milano, pur mantenendo una posizione dignitosa, perde terreno. Chiude la classifica Reggio Calabria, preceduta di poco da Napoli, simbolo di un Mezzogiorno che fatica a risalire la china.
L’indagine valuta il benessere delle province italiane attraverso 90 indicatori suddivisi in sei macro-categorie: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza e infine cultura e tempo libero.
A dominare la top ten sono le province di dimensioni medio-piccole, che riescono a coniugare una gestione efficiente delle risorse con una qualità dei servizi superiore. Bergamo, che scalza Bolzano e Trento dal podio, si distingue per una combinazione vincente di sicurezza, efficienza amministrativa ed economia locale solida. La città lombarda, divenuta un simbolo di resilienza, ha saputo valorizzare le sue risorse e puntare su un modello sostenibile.
Oltre a Bergamo, nella parte alta della classifica spiccano Monza e Brianza (4° posto), Cremona, Udine – vincitrice dello scorso anno –, Verona e Vicenza. L’unica grande città presente è Bologna, che occupa la 9ª posizione ma perde comunque sei posti rispetto al 2023.
Le grandi città, invece, soffrono di fragilità strutturali sempre più evidenti. Roma, in particolare, registra un crollo di 24 posizioni rispetto all’anno scorso, scivolando al 59° posto. La Capitale è penalizzata da disuguaglianze economiche, costo della vita elevato e cronici problemi legati ai trasporti pubblici e all’efficienza amministrativa. Anche i nuovi indicatori, come il numero di mensilità necessarie per acquistare un’abitazione, evidenziano una crescente difficoltà ad accedere alla casa, aggravando ulteriormente il divario sociale.
Milano resta un polo economico di riferimento ma scende al 12° posto, perdendo quattro posizioni. La città eccelle nella categoria Affari e lavoro, grazie a un mercato occupazionale dinamico e alla vivacità economica, ma è penalizzata dal costo della vita e dalla crescente pressione ambientale e demografica.
Il Sud Italia si conferma in difficoltà: Napoli occupa la penultima posizione, seguita solo da Reggio Calabria. Le province meridionali continuano a soffrire per gravi carenze in termini di infrastrutture, servizi pubblici e opportunità economiche. Problemi come disoccupazione, criminalità e inefficienza amministrativa pesano sul territorio, collocando tutte le ultime 25 province della classifica nel Mezzogiorno.
In sintesi, l’edizione 2024 della classifica fotografa un’Italia sempre più divisa tra un Nord efficiente e competitivo e un Sud che fatica a garantire condizioni di vita adeguate. Il successo di città come Bergamo dimostra come le medie province possano offrire un modello virtuoso di sviluppo, mentre le grandi metropoli – tra cui Roma e Milano – dovranno affrontare sfide cruciali per recuperare posizioni e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Ecco la lista delle 5 migliori e delle 5 peggiori province italiane per Qualità della Vita 2024, basata sulla classifica del Sole 24 Ore:
Questa classifica evidenzia il divario tra le province del Nord, caratterizzate da stabilità e crescita, e quelle del Sud, ancora afflitte da sfide strutturali e sociali.