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ROMA - Se lo avessimo pensato nessuno ci avrebbe creduto e forse non è questa la "visita" che il sindaco della città distrutta dal terremoto del 6 aprile 2009, Massimo Cialente, si aspettava dal compagno di partito e premier Matteo Renzi.
Renzi che è l'unico capo di Governo a non aver mai visitato L'Aquila dopo il sisma, l'unico ad essere stato annunciato quando concorreva alla carica di segretario del PD, poi da segretario del PD, poi da presidente del governo, ora da "imperator" come lo chiamano negli ambienti romani dell'opposizione Dem.
Così ieri, nel sesto anniversario del sisma, Renzi fa una visita virtuale a sorpresa, scende su facebook e dichiara che all'Aquila darà massima priorità.
Una mossa che spiazza, ancora una volta, la classe dirigente PD abruzzese che si fonde ormai in tutte le istituzioni più importanti dei governi regionali e locali.
COSA SCRIVE IL PREMIER
"Dopo troppe promesse, siamo finalmente passati all'azione. I soldi adesso ci sono: spenderli bene e' un dovere in memoria di chi e' morto, ma anche come segno di rispetto per i sopravvissuti che vogliono ancora credere nella cosa pubblica". Lo scrive Matteo Renzi su Facebook. "L'Aquila, sei anni dopo. Innanzitutto un pensiero alle 309 vittime, alla loro memoria, ai loro cari. E poi i 1200 feriti, le migliaia di sfollati, che in quei 23 secondi hanno perso molto di cio' che avevano caro. Il compito della Politica pero' non e' solo la giusta e dovuta commemorazione, meno che mai l'esercizio retorico puntuale ad ogni anniversario. Il nostro dovere e' dare risposte a lungo attese, fare tutto cio' che e' possibile perche' l'Aquila torni a vivere".
"Nell'ultimo anno, il primo del nostro governo, abbiamo messo alcuni punti cardine", ricorda Renzi: "la certezza e la programmazione di risorse per il medio lungo periodo (5,1 miliardi di euro nella legge di stabilita' per il 2015); l'accelerazione nelle assegnazioni per l'edilizia privata (1,13 miliardi di euro deliberati dal Cipe il 26 febbraio 2014) sulla base di un monitoraggio analitico del fabbisogno, comune per comune; la ricostruzione pubblica (86 milioni di euro deliberati dal Cipe il 26 febbraio 2014) e il suo prossimo rilancio (con una delibera Cipe prevista per maggio 2015); la semplificazione e la tutela della legalita' nell'assegnazione e nell'attuazione dei lavori con misure piu' rigorose contro l'infiltrazione criminale e regole piu' certe per la semplificazione degli interventi di ricostruzione; infine la trasparenza e la piena informazione dei cittadini, per dare conto a tutti di come si spendono le risorse pubbliche e tra qualche settimana faremo Open data anche su tutti i dati della ricostruzione. Perche' non c'e' controllo piu' efficace di quello dell'opinione pubblica. La natura non si puo' controllare, la politica va controllata centimetro dopo centimetro", conclude il premier.
L'Aquila, sei anni dopo. Innanzitutto un pensiero alle 309 vittime, alla loro memoria, ai loro cari. E poi i 1200 feriti, le migliaia di sfollati, che in quei 23 secondi hanno perso molto di ciò che avevano caro. Il compito della Politica però non è solo la giusta e dovuta commemorazione, meno che mai l'esercizio retorico puntuale ad ogni anniversario. Il nostro dovere è dare risposte a lungo attese, fare tutto ciò che è possibile perché l'Aquila torni a vivere.
Nell'ultimo anno - il primo del nostro governo - abbiamo messo alcuni punti cardine: la certezza e la programmazione di risorse per il medio lungo periodo (5,1 miliardi di euro nella legge di stabilità per il 2015); l'accelerazione nelle assegnazioni per l’edilizia privata (1,13 miliardi di euro deliberati dal Cipe il 26 febbraio 2014) sulla base di un monitoraggio analitico del fabbisogno, comune per comune; la ricostruzione pubblica (86 milioni di euro deliberati dal Cipe il 26 febbraio 2014) e il suo prossimo rilancio (con una delibera Cipe prevista per maggio 2015); la semplificazione e la tutela della legalità nell’assegnazione e nell’attuazione dei lavori con misure più rigorose contro l’infiltrazione criminale e regole più certe per la semplificazione degli interventi di ricostruzione; infine la trasparenza e la piena informazione dei cittadini, per dare conto a tutti di come si spendono le risorse pubbliche e tra qualche settimana faremo Open data anche su tutti i dati della ricostruzione. Perché non c'è controllo più efficace di quello dell'opinione pubblica. La natura non si può controllare, la politica va controllata centimetro dopo centimetro.
Dopo troppe promesse, siamo finalmente passati all'azione. I soldi adesso ci sono: spenderli bene è un dovere in memoria di chi è morto, ma anche come segno di rispetto per i sopravvissuti che vogliono ancora credere nella cosa pubblica.
L'Aquila, sei anni dopo. Innanzitutto un pensiero alle 309 vittime, alla loro memoria, ai loro cari. E poi i 1200...
Posted by Matteo Renzi on Lunedì 6 aprile 2015
L'Aquila - Sfilano in 10mila circa in ricordo delle vittime del 6 aprile 2009. I 309 martiri aquilani del...