Auto in fiamme per giornalista d’inchiesta: esplosione choc sotto casa Ranucci VIDEO

17 Ottobre 2025   15:54  

Ordigno rudimentale azionato davanti all’abitazione del conduttore di Report: distrutte due auto e scatta l’allarme per la libertà di informazione

Una notte di terrore a Pomezia, alla periferia di Roma: un potente ordigno è esploso sotto l’auto di Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, distruggendo anche la vettura di sua figlia. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma la deflagrazione ha scosso la comunità giornalistica italiana e acceso il dibattito su intimidazione, libertà di stampa e inchiesta.

Secondo le prime ricostruzioni, l’ordigno — confezionato con circa un chilo di esplosivo — sarebbe stato collocato tra il cancello e l’auto, senza l’ausilio di timer. L’esplosione, avvenuta attorno alle 22, ha avuto la forza di danneggiare anche il cancello e gli infissi della casa. La figlia di Ranucci era transitata nei pressi poco prima dello scoppio, rendendo la situazione ancora più drammatica.

Sul luogo sono intervenuti carabinieri, Digos, vigili del fuoco e polizia scientifica. Le autorità stanno già acquisendo le immagini delle telecamere presenti nella zona e valutano l’ipotesi che si tratti di un gesto con connotazione mafiosa o intimidatoria contro il giornalismo investigativo.

Ranucci, da tempo sotto scorta per il suo lavoro d’inchiesta, ha parlato di un’azione che rappresenta «un salto di qualità» nelle minacce subite, sottolineando che chi pensa di condizionare Report con atti criminali otterrà l’effetto contrario. Ha fatto sapere di essersi recato dai carabinieri per presentare formale denuncia.

La notizia ha suscitato immediata reazione istituzionale: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha condannato con fermezza l’episodio ed espresso solidarietà al giornalista, ricordando che la libertà di informazione è fondamento essenziale della democrazia. Numerose sigle giornalistiche e associazioni hanno indetto un presidio davanti alla sede Rai, in segno di vicinanza e mobilitazione per difendere il diritto a un’informazione indipendente.

In queste ore il Ministero dell’Interno ha disposto un rafforzamento della protezione per Ranucci e rimarcato che l’attacco non potrà restare impunito. Le indagini, affidate anche all’Antimafia, proseguiranno con accertamenti sui materiali esplosivi, sul posizionamento dell’ordigno e sui possibili collegamenti con le ultime inchieste del conduttore.

L’attentato arriva in un periodo in cui Report aveva annunciato servizi su sanità, banche, cultura e fondi pubblici: temi che spesso mettono nei guai poteri forti e reti finanziarie opache. Questo gesto intimidatorio, ancora senza responsabili, è destinato a lasciare un segno nel panorama del giornalismo italiano.

Nonostante la gravità dell’accaduto, Ranucci e la sua redazione sembrano determinati a reagire non con il silenzio, ma con una rinnovata forza investigativa: chi ha agito voleva far tacere una voce che non smette di fare domande.

La redazione di Punto24Ore e il direttore Luca Di Giacomantonio esprimono la loro più sincera solidarietà a Sigfrido Ranucci e a tutta la squadra di Report, condannando con fermezza ogni forma di violenza e intimidazione contro chi esercita con coraggio il diritto-dovere di informare.


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