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Il vortice polare stratosferico sta subendo un significativo indebolimento, con cambiamenti meteo in arrivo per l'Europa, Nord America e Asia, seguiti da una nuova tendenza.
In questi giorni, il vortice polare stratosferico sta raggiungendo il massimo del suo indebolimento, visibile con una chiara bilobazione in bassa stratosfera, ma senza un vero e proprio split. Vediamo come si sviluppa questa dinamica meteorologica.
Il riscaldamento stratosferico, causato dall'anticiclone sulla Scandinavia e dal promontorio sull'Alaska, sta trasferendo calore verso la stratosfera, generando un riscaldamento moderato. Questo fenomeno modifica la struttura del vortice polare, ma senza portare a un evento di Stratwarming di tipo Major, che avrebbe avuto un impatto ben più forte.
L’interazione tra il riscaldamento stratosferico e il vortice polare provoca l'allungamento del vortice stesso, che si presenta con una visibile bilobazione a 50 hPa. Tuttavia, la parte superiore della stratosfera mantiene ancora un vortice compatto e stabile, impedendo una divisione completa del vortice.
L'alta stratosfera, infatti, non subisce modifiche significative, il che porta alla riflessione delle onde planetarie verso il basso, anziché espandersi in quota e destabilizzare ulteriormente la struttura del vortice. Questa riflessione contribuisce a rafforzare la configurazione troposferica, esaltando il pattern a due onde, che porta a effetti climatici molto marcati.
Di conseguenza, il vortice polare si separa ulteriormente a 500 hPa, con due lobi distinti, favorendo una discesa di aria artica verso l'Europa centro-settentrionale, pur con un'influenza limitata sul Mediterraneo. La Nord America e l'Asia invece potrebbero registrare un’ondata di freddo intenso, poiché l'allungamento del vortice in queste zone tende a manifestarsi con maggiore intensità.
Dopo questo indebolimento, il vortice polare si ricompatterà, un comportamento tipico che accompagna gli eventi di riflessione. Le previsioni a medio termine suggeriscono un ritorno graduale di flussi atlantici nella seconda metà di febbraio. Tuttavia, l'analisi dei modelli EOF indica una certa dispersione, con scenari che non escludono configurazioni di blocco, seppur con probabilità inferiori.
La tendenza meteo per la settimana che va dal 17 al 23 febbraio si conferma particolarmente dinamica, con un flusso di aria fredda che influenzerà le regioni settentrionali e centrali. Sono previste precipitazioni sparse in molte aree, con il rischio di neve sulle Alpi e piogge anche sulle pianure. Le temperature continueranno a oscillare, con un aumento dell'instabilità atmosferica. Nelle isole, la situazione sarà variabile, con piogge alternate a schiarite. La tendenza a lungo termine suggerisce una stabilizzazione a partire dal 23 febbraio, con un ritorno graduale a condizioni più miti, sebbene il maltempo non sia ancora escluso.
L'andamento meteo, dunque, sembra destinato a cambiare rapidamente, con un vortice polare che, pur non esplodendo in un evento di stratwarming maggiore, influenzerà notevolmente il clima in tutto l'emisfero settentrionale.