sezioni
In Italia esiste un vero e proprio popolo di lavoratori con partita Iva composto da liberi professionisti di ogni settore e ditte individuali. Ci sono indubbiamente numerosi vantaggi per questo inquadramento professionale ma anche una serie di svantaggi. Come spesso accade l’opportunità di aprire o meno una partita Iva è dettata dalla tipologia di esigenze di assolvere e dal genere di attività. Scopriamo quindi quali sono le caratteristiche dei vari regimi previsti, i pro, i contro e le ultime novità introdotte nel 2019.
Regime Ordinario
Nel 2019 il Governo ha introdotto numerose novità per i titolari di partita Iva per cui è bene rimanere aggiornati sulle normative per non lasciarsi scappare importanti opportunità o magari avere delle brutte sorprese. Un lavoratore autonomo oppure un libero professionista, non appena ha completato l’iter burocratico per aprire regolare partita Iva, si trova davanti ad una ulteriore scelta e nello specifico valutare quale sia il regime più idoneo alla sua attività e soprattutto agli introiti che presume dover gestire. Comunque, non si ha una vera e propria scelta, in quanto la legge prevede dei vincoli ben definiti per cui si è obbligati ad iscriversi al regime ordinario. I vincoli, come già evidenziato, riguardano soprattutto il reddito, la fatturazione e il guadagno.
Entrando maggiormente nel merito, un lavoratore è obbligato ad iscriversi al regime ordinario, certamente meno vantaggioso dal punto di vista della tassazione, nel caso in cui nel corso dell'anno fatturi una somma superiore a 65 mila euro oppure abbia avuto entrate come lavoratore dipendente oltre 30 mila. Inoltre, la legge obbliga ad entrare nel regime ordinario nel caso in cui si abbiano sostenuto costi per dipendenti e collaboratori superiori ai 5 mila euro l'anno o magari si siano effettuati acquisti per beni strumentali superiori ai 20 mila euro in un anno. Per quanto concerne la tassazione, il professionista in regime ordinario è tenuto al pagamento dell'IVA, la ritenuta d'acconto e non ha diritto alla semplificazione contabile. Per quanto riguarda l'IRPEF è direttamente proporzionale al reddito con tassazione pari al 23% nel caso in cui gli introiti annuali siano inferiori a 15.000, al 27% nel range tra 15.001 e 28.000 euro, al 38% tra 28.001 euro e 55.000, al 41% tra 55.001 e 75.000 e del 43% oltre quest’ultima soglia.
Detrazioni e Deduzioni
I titolari di partita IVA siano essi liberi professionisti oppure lavoratori autonomi, possono accedere a alcuni vantaggi anche nel caso di regime ordinario. In particolare, si possono portare in deduzione alcuni costi e ottenere e delle detrazioni Iva. È bene sottolineare che per il regime ordinario vige il cosiddetto principio della competenza, che stabilisce come un ricavo oppure un costo debba essere tenuto in considerazione nel periodo di effettiva maturazione e non quando si effettua un pagamento oppure si incassa con bonifico. Detto questo, si possono portare al 50% i costi per corsi di aggiornamento mentre al 100% per quanto riguarda la formazione. Passando alle spese che naturalmente devono essere documentate con apposite fatture oppure scontrini fiscali corredati dal codice fiscale, ci sono numerose opportunità.
Per le automobili ad uso promiscuo si può scaricare il 40%, mentre sugli immobili c'è una deduzione al 50% delle spese sostenute per uso promiscuo mentre in caso di uso esclusivo per ufficio oppure studio sono previste delle quote di ammortamento annuale. Inoltre, per gli immobili sono previste anche delle spese di ammodernamento e di manutenzione straordinaria non superiori alla soglia del 5% del valore dell'immobile stesso. Per quanto concerne l'acquisto di prodotti tecnologici è possibile scaricare l’80% anche in caso di affitto o leasing, per il vitto e l'alloggio è disponibile il 75% nel limite massimo del 2% rispetto ai compensi percepiti nell'anno di riferimento.
Regime Forfettario
Per entrare nel regime forfettario, più conveniente dal punto di vista della tassazione, sono stati introdotti a partire dal primo gennaio 2019 importanti novità soprattutto per quanto concerne il limite di fatturazione che è stato portato per tutti i casi a 65 mila euro. Per quanti sono titolari di partita IVA ed operano con più attività, il limite è da considerarsi come somma dei redditi delle varie attività. Altro vantaggio per quanti operano in regime forfettario è l'esonero dall'obbligo della fatturazione elettronica. Infine, c’è da sottolineare come dal 2019 l'accesso per soggetti che avviano un'attività in questo regime si dimostra ancora più vantaggioso, giacché per i successivi cinque anni è prevista un'attività di imposta pari a solo il 5%.