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Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di Trento ha accolto la richiesta presentata dall'associazione Leal e ha sospeso il decreto di abbattimento dell'orsa F36, emanato dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Questa decisione ha provocato una serie di reazioni da parte delle associazioni animaliste, che esprimono preoccupazione per la sorte del cucciolo dell'orsa.
Gli avvocati della Leal, Giada Bernardi e Rosaria Loprete, hanno commentato la sospensione del decreto di abbattimento sottolineando che non condividono la mancata sospensione dell'ordine di cattura. Secondo loro, l'orsa F36 non rappresenta una minaccia pericolosa, e il presunto attacco che ha portato all'emissione del decreto è stato un atto di difesa nei confronti del proprio cucciolo e del proprio habitat.
Le avvocate hanno evidenziato che la cattura dell'orsa comporterebbe la separazione dalla madre del cucciolo, il quale non è in grado di provvedere autonomamente a se stesso, creando così un grave pregiudizio per l'animale giovane.
L'udienza in cui verrà discusso il caso è stata fissata per il 12 ottobre. Nel frattempo, il Tar ha autorizzato la cattura dell'orsa F36, ma ha specificato che l'abbattimento non è necessario. La decisione del tribunale è stata basata sulla necessità di conciliare la sicurezza pubblica con la tutela dell'animale, proponendo di rinchiudere l'orsa in una struttura idonea alla sua custodia. Il Tar ha anche richiesto alla Provincia autonoma di Trento di fornire una copia del parere dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) riguardante il comportamento dell'orsa F36 entro dieci giorni.