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Gli studenti della secondaria affrontano prove diversificate nelle seconde scritte: dal latino classico alla logica matematica, passando per musica, multimedialità e progetti tecnologici con IA.
Oggi 524.415 studenti italiani hanno sostenuto la seconda prova dell’esame di maturità, articolata in base all’indirizzo di studi.
Al Liceo Classico è tornato un autore notevolissimo: un passo in latino tratto da “Laelius de amicitia” di Cicerone (44 a.C.), ambientato nel 129 a.C., che interroga i candidati sulla natura autentica dell’amicizia fra figure politiche dell’antica Roma, come Gaio Lelio e Scipione Emiliano. Cicerone mancava all’appuntamento maturità dal 2009 e oggi, con 17 apparizioni, supera Seneca e Tacito diventando l’autore latino più ricorrente dal dopoguerra.
Per il Liceo Scientifico, la prova è incentrata su studio di funzioni matematiche con due problemi introdotti da citazioni filosofiche: Cartesio (“La ragione non è nulla senza l’immaginazione”) e Platone (“La bellezza è mescolare… finito e infinito”), con richiami alla cultura umanistica e artistica, tra cui futurismo boccionesco, probabilità e persino un saluto finale a Hilbert, “manifesto” della matematica universale.
Il Liceo Artistico, con la sua prova audiovisiva e multimediale, si concentra sul concetto di cura attraverso il testo e le immagini legati alla celebre canzone “La cura” di Franco Battiato (morto nel 2021), con riferimenti a Picasso, Rivera, Erwitt e Scalia.
Negli istituti tecnici, indirizzo Informatica e Telecomunicazioni, gli studenti hanno affrontato un caso pratico: realizzazione di una piattaforma web basata su IA per il contrasto alle fake news, con attività di data labeling per addestrare modelli di classificazione.
Al Liceo delle Scienze Umane, la traccia ha stimolato la riflessione sulla ricerca antropologica, presentando brani di Roberta Bonetti, Cristiana Natali (Università di Bologna) e di Nuvolati e D’Ovidio (Università di Milano‑Bicocca) sul tema della globalizzazione e dell’uso degli strumenti audiovisivi in campo sociale.
Tra le curiosità emerge che Cicerone, col suo ritorno, ha stabilito un record storico (17 volte in tracce, rispetto alle 16 di Seneca), suscitando l’attenzione degli studenti e dei docenti.