Scontrino con insulti omofobi in bar, licenziato comeriere

23 Luglio 2018   08:53  

E' polemica per lo scontrino omofobo consegnato ad una coppia gay in un ristorante di Roma. "Ringraziamo le migliaia di persone che civilmente hanno esposto la propria protesta sul web, in merito al brutto episodio consumatosi nella locanda Rigatoni a scapito di una coppia gay - dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center - Se ci sono state delle minacce di morte fatte al ristorante, invitiamo i proprietari a fare le denunce del caso, perché se accadute sono azioni illecite che non appartengono alla nostra comunità e da cui prendiamo le distanze; in merito al personale - aggiunge - riteniamo che anche la responsabile che ha continuato ad offendere i ragazzi, ripetendo che l'offesa fosse stata generata dal pc, non sia idonea a ricoprire tale ruolo". 

"Le azioni legali e le sanzioni dovranno avvenire come previsto dalla legge, mentre per il personale che non hanno fatto parte dell'azione omofoba, come abbiamo già fatto molte volte e la settimana scorsa con oltre 50 dipendenti ed esercenti di Roma Centro, siamo disponibili a fare gratuitamente corsi di formazione contro l'omofobia", conclude Marrazzo.

La ricostruzione della storia - Al momento del conto si sono visti dare dal cameriere uno scontrino omofobo che, oltre al prezzo, riportava la frase "froci si". Una coppia gay romana ha denunciato l'episodio alla Gay Help Line che gli ha offerto anche supporto legale. I due si erano recati giovedì scorso nel ristorante Locanda Rigatoni, vicino Piazza San Giovanni, per cenare. La coppia era andata per passare una serata tranquilla e hanno ordinato dei primi, chiedendo di sostituire del pecorino con del parmigiano. Alla fine della cena, quando è arrivato lo scontrino, hanno trovato scritto sullo scontrino: "Pecorino NO Frocio SI". 

I ragazzi hanno fanno notare al cameriere che tale scritta non era divertente, ma il cameriere ridendo ha spiegato che era stato un errore del computer. Il ragazzo ha fatto presente che l'atteggiamento del cameriere era infantile ed insultante. A quel punto è intervienuta la proprietaria, ribadendo che era stato un problema del computer, cercando di minimizzare. Solo dopo 30 minuti di discussione la proprietaria, senza mai chiedere scusa, ha detto che non avrebbe fatto pagare il conto. Come se non bastasse il cameriere è tornato lamentandosi con i ragazzi "per avere fatto una brutta figura con gli altri clienti" 

"Quanto accaduto al ristorante "Locanda Rigatoni" è un fatto molto grave - dichiara Fabrizio Marrazzo responsabile Gay Help Line e portavoce Gay Center - purtroppo ogni anno riceviamo oltre 20.000 contatti al nostro servizio, per episodi di omofobia, e molti di questi episodi sono visti come divertenti dagli aggressori anche in casi di violenza. Quanto accaduto non ha nulla di divertente. Non è accettabile che una coppia gay non possa andare in un ristorante nel centro della Capitale senza venire offesa e rovinarsi la serata. Richiediamo alla Sindaca Raggi di revocare la licenza al ristorante e valutare anche le sanzioni da adottare. I ristoranti sono dei locali con licenza pubblica e pertanto azioni discriminatorie non possono essere consentite. Inoltre, invitiamo sin da subito tutti i cittadini e turisti a boicottare tale ristorante." Sul web è già partita l'azione di "boicottaggio civile".   

Gestori locale, cameriere licenziato - "Siamo molto dispiaciuti per quanto è accaduto, il cameriere è stato subito licenziato". Lo ha detto la proprietaria del ristorante 'Locanda Rigatoni' a Roma, dove un cameriere ha battuto uno scontrino inserendo una frase omofoba contro una coppia di clienti gay. "Non siamo un locale di persone omofobe - ha ribadito la proprietaria - mi spiace che questo episodio debba infangare il nostro nome". Il giovane cameriere, poco più che ventenne, lavorava saltuariamente in quel locale, solo nei giorni con più prenotazioni.

Campidoglio, episodio gravissimo - "Gravissimo l'episodio di omofobia. Condanniamo apertamente ogni forma di discriminazione e scherno lesive di dignità e libertà personali". Lo dichiarano in una nota congiunta Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale e Flavia Marzano, assessore alla Roma Semplice. "Saranno avviate in ogni caso le opportune verifiche", concludono.



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