Romania: 15enne stuprata e uccisa, il 112 non le aveva dato retta

'Per favore non riattaccate', le ultime parole della 15enne

07 Agosto 2019   10:21  

"Per favore non riattaccate, ho davvero paura". Sono le ultime disperate parole alla polizia di Alexandra, una 15enne romena che è stata rapita, stuprata e uccisa dopo aver chiamato per tre volte, invano, il 112. Alexandra Macesanu era sparita lo scorso 24 luglio dopo aver fatto l'autostop per tornare a casa. Invece di accompagnarla però il suo aguzzino, il meccanico 65enne Gheorghe Dinca che ha confessato il suo omicidio e quello di un'altra ragazza, l'ha portata a casa sua a Caracal, a 145 chilometri da Bucarest. Una volta lì, Alexandra è riuscita a impossessarsi di un telefono e ha chiamato la polizia.

Gli audio e le trascrizioni delle sue telefonate al 112 sono stati pubblicati in questi giorni sulla sua pagina Facebook dalla zio e hanno scatenato rabbia e indignazione in Romania.

Centinaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il governo. Il capo della polizia, Ioan Buda, è stato costretto alle dimissioni come altri due funzionari di polizia locali.

"Per favore venite presto, credo stia tornando", implorava la ragazza fornendo i dettagli del luogo in cui era tenuta prigioniera.

Ma il poliziotto in turno non le ha dato peso. "Non posso stare al telefono con lei, ho altre chiamate", ha tagliato corto l'agente Vasilica Viorel Florescu. Aggiungendo che una volante della polizia sarebbe stata da lei "in 2-3 minuti" spazientendosi persino con la povera Alexandra: "E che cavolo! Calmati, la macchina è già sulla strada". E invece sono passate oltre 19 ore prima che la polizia individuasse la casa in cui la ragazza era tenuta prigioniera. Quando sono finalmente entrati era troppo tardi. 


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