sezioni
In un momento in cui le discussioni su costi elevati e spese crescenti dominano le conversazioni, il presidente di Aduc, Vincenzo Donvito Maxia, solleva una provocazione: come è possibile che all'estero, nei ristoranti, i servizi e i costi coperti siano pressoché inesistenti, mentre in Italia si assiste a scontrini sempre più salati? L'interrogativo è stato sollevato attraverso un post sui canali social di Maxia, dove è stata condivisa l'immagine di uno scontrino di una cena a Bruxelles, mettendo in luce la differenza rispetto alla prassi italiana.
Maxia, nella sua riflessione, sottolinea che nello scontrino belga mancano voci come servizio e coperto, che invece in Italia si traducono mediamente nel 12/15% del totale e in 3-5 euro aggiuntivi. È un tema noto a molti, considerando che spesso il cosiddetto "coperto" italiano non copre nemmeno piccole aggiunte come un piatto aggiuntivo da condividere o un toast tagliato a metà. Maxia sottolinea che a Bruxelles, nei ristoranti come "chez Leon", il personale è ampiamente compensato attraverso le mance dei clienti, creando un clima di reciproca gratitudine e soddisfazione.
L'idea di lasciare una mancia in un ristorante rinomato in Italia, tuttavia, secondo Maxia, suscita perplessità. Egli riflette su come l'approccio italiano ai costi e ai servizi possa differire da quello di altri paesi membri dell'Unione Europea. Queste divergenze, secondo Maxia, spesso sfuggono alla comprensione del pubblico e possono finire per lasciarlo confuso, proprio come se stesse giocando alla roulette nei ristoranti italiani, dove la somma finale da pagare risulta oscurata da una serie di spese nascoste.