Rimborsi ai risparmiatori, passa la linea Tria, ma la flat tax sarà nel Def

09 Aprile 2019   09:20  

Dovrebbe tenersi intorno alle 14, al ritorno del premier Giuseppe Conte da Milano, il vertice di governo sul Documento di economia e finanza. Lo si apprende da fonti di governo. La riunione, slittata ieri per problemi di agenda, servirà a sciogliere i nodi politici in vista del Consiglio dei ministri che è convocato alle 16.30. 

Passa la linea di Giovanni Tria sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie. Non passerà, probabilmente, la sua idea di tenere la flat tax fuori dal Documento di economia e finanza. Non solo Matteo Salvini, in pressing da giorni: anche Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, che spinge per il pacchetto famiglia, dicono sì a citare la tassa piatta nel Def, sfidando resistenze del ministro dell'Economia.

Su come realizzarla, però, prosegue la lite tra M5s e Lega. Salvini propone un "primo mattone" di tassa piatta al 15% per famiglie con reddito fino a 50mila euro e per lavoratori dipendenti. "Si farà col coefficiente familiare", annuncia Di Maio, rivendicando attenzione al "ceto medio".

Ma fonti leghiste ironizzano: "Bravo Di Maio che finalmente ha capito il progetto di flat tax della Lega! Cosa c'entrano i ricchi tra i nuclei fino a 50mila euro?". Conte stempera i toni: "E' un pezzo della riforma fiscale, per realizzarla nell'interezza serve tempo".

La 'partita' del Def si giocherà in un vertice in programma a Palazzo Chigi alle 14.30, a due ore dalla convocazione del Consiglio dei ministri che dovrà dare il via libera al Documento di economia e finanza. Il passaggio è delicato perché il governo gialloverde dovrà abbassare le stime di crescita e certificare la stagnazione.

Dall'1% si potrebbe scendere allo 0,4% di crescita programmata del Pil: almeno, questa è l'ipotesi di compromesso per la quale spinge parte del governo. Tria vorrebbe il massimo della prudenza: la sua proposta potrebbe essere di un Pil tendenziale dello 0,1% e un dato programmatico dello 0,2%. Ma fonti M5s spiegano che si auspica una cifra un po' più alta.

Nel conteggio del Pil entreranno anche il decreto crescita e lo sblocca cantieri, ma nessuno dei due è ancora chiuso.
Lo sblocca cantieri, varato tre settimane fa, non sarebbe stato ancora bollinato né inviato al Quirinale per la firma perché, trovata l'intesa politica, nel testo resterebbero criticità.

Il ministro dell'Economia, sotto assedio da settimane, ha tenuto le sue carte coperte con chi lo ha incontrato a Palazzo Chigi, dove prende parte al tavolo con i risparmiatori (che va lungo e fa slittare la prevista riunione sul Def).

Le associazioni dei truffati danno il via libera, con 17 sì e 2 no, alla proposta presentata loro dal premier Conte di dare un doppio binario ai ristori: diretto per chi (circa il 90% della platea) abbia imponibile entro i 35 mila euro o patrimonio mobiliare entro 100.000 euro, con arbitrato semplificato per gli altri.

E' la proposta di compromesso con l'Ue elaborata da Tria. Non si può fare altrimenti, spiegano gli esponenti del governo ai risparmiatori. E non si può aspettare oltre, perché "c'è chi soffre e aspetta", dice Conte a chi gli chiede di trattare ancora. Domani dovrebbe arrivare in Cdm la norma da inserire nel decreto crescita per recepire l'accordo e subito dopo i decreti attuativi per far partire i rimborsi.

Quanto alla flat tax, promette di andare avanti fino all'ultimo minuto utile il braccio di ferro nel governo. Perché il ministro Tria sembra tenere il punto: il tema andrebbe affrontato a settembre, nell'ambito di una riforma fiscale più complessiva.

Ma poiché, come sottolinea Conte, è "tutto il governo" e non solo Salvini a spingere per la flat tax, un riferimento nel Def dovrebbe esserci. Non si entrerà nel dettaglio, secondo fonti pentastellate, che non vogliono concedere agli alleati una facile arma elettorale e alla vigilia insistono sulle misure per la famiglia, la disabilità e lo sblocco delle liste d'attesa.

Ma la Lega vuole che si entri più nel dettaglio: se non scriviamo la flat tax - dice un deputato - non vedo perché nel Def dovremmo scrivere il pacchetto famiglia. Di Maio placa i toni e si fa "garante" di una flat tax che parta dai ceti più disagiati.

Ma Salvini, a chi dal M5s parla di più aliquote o "progressività", replica che "non esiste": la tassa piatta per definizione deve essere "unica, uguale per tutti". Certo, nella Lega sono consapevoli che inserire la misura (che potrebbe costare fino a 12 miliardi) nella manovra non sarà facile: il governo dovrà trovare 23 miliardi solo per evitare l'aumento dell'Iva. Perciò Tria frena. Ma Salvini esige un "primo mattone" della flat tax, almeno nel Def.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore