Ponte sullo Stretto: il Quirinale blocca la norma speciale antimafia proposta

22 Maggio 2025   16:37  

Il Presidente della Repubblica esclude la nuova norma sui controlli antimafia per il Ponte sullo Stretto, ritenendo sufficienti le disposizioni già in vigore.


Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina torna al centro del dibattito politico e istituzionale. La Presidenza della Repubblica ha espresso riserve su una norma inserita nel decreto Infrastrutture, approvato dal Consiglio dei ministri, che prevedeva una procedura speciale per i controlli antimafia relativi all'opera.

Secondo quanto comunicato dal Quirinale, la norma in questione non era presente nel testo inizialmente trasmesso al Presidente della Repubblica, ma è stata aggiunta poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri. La Presidenza ha sottolineato che la legislazione vigente contempla già norme antimafia rigorose per opere di tale portata, e che la procedura speciale proposta non risulterebbe più severa rispetto a quelle ordinarie.

La norma proposta prevedeva l'accentramento dei controlli antimafia sotto il Ministero dell'Interno, attraverso una struttura guidata dal prefetto Paolo Canaparo. Tale procedura è stata adottata in passato solo in situazioni di emergenza, come terremoti o eventi speciali come le Olimpiadi. Il Quirinale ha evidenziato che questa procedura speciale autorizza deroghe ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, ha espresso sorpresa e amarezza per la decisione del Quirinale. Il Ministero auspica che, in sede di conversione del decreto, il Parlamento possa valutare l'importanza di alcune integrazioni, a partire dal rafforzamento dei controlli antimafia sul Ponte sullo Stretto.

Nel frattempo, il Ministero dell'Ambiente ha dato il via libera definitivo al progetto esecutivo del Ponte, dopo il parere favorevole della commissione per la Valutazione dell'Impatto Ambientale. Questo rappresenta un passo avanti significativo verso l'apertura dei cantieri, anche se con almeno un anno di ritardo rispetto alle previsioni iniziali.

La questione ha suscitato reazioni anche da parte dei sindacati. La CGIL ha invitato a evitare forzature sul progetto del Ponte e a concentrarsi sull'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sottolineando l'importanza di rispettare le priorità e le tempistiche previste.


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