Omicidio Sara Di Pietrantonio, condannato a 30 anni l'ex fidanzato

11 Maggio 2018   20:29  

La prima Corte d'assise d'appello di Roma ha condannato a 30 anni Vincenzo Paduano, il vigilante 28enne in carcere per aver ucciso e dato alle fiamme l'ex fidanzata Sara Di Pietrantonio. Il cadavere carbonizzato della studentessa 22enne venne trovato all'alba del 29 maggio 2016 nei pressi della sua auto in fiamme, in via della Magliana, alla periferia di Roma. Dopo aver tentato di aggrapparsi a vari alibi, Paduano confessò l'omicidio dopo un interrogatorio durato 8 ore. In primo grado era stato condannato all'ergastolo con obbligo di isolamento diurno.

Soddisfazione da parte di Concetta Raccuia, madre di Sara: "Non c'è grossa differenza tra 30 anni e l'ergastolo", ha detto. "Forse posso sembrare cinica -ha aggiunto- ma non credo che Paduano si sia pentito: credo che per arrivare a un pentimento vero dovrà essere aiutato molto ancora perché da solo non può farcela". Sulle lacrime del vigilante di 28 anni, che ha pianto in più occasioni durante l'udienza di oggi, Raccuia afferma: "Ha pianto per se stesso direi, perché è una pena molto dura". 

La sera dell'omicidio Paduano, che faceva la guardia giurata in una portineria poco distante dal luogo del delitto, si era appostato con l'auto sotto casa del nuovo ragazzo della 22enne. Una volta che Sara l'aveva accompagnato a casa, aveva atteso il rientro a casa del giovane e conoscendo la strada che avrebbe fatto la ragazza si era allontanato. Quando lei era passata con la sua auto l'aveva inseguita per poi accostare e costringerla a fermarsi.

Secondo la ricostruzione, Paduano è entrato nell'auto di Sara e tra i due ci sarebbe stata un'animata discussione. A un certo punto il giovane ha cosparso l'auto con l'alcol. La 22enne è scesa, sconvolta, per cercare aiuto, ma invano. Dopo aver dato fuoco alla macchina, Paduano ha raggiunto Sara e l'ha strangolata. Poi, per disfarsi del corpo, le ha dato fuoco con un accendino. Dopo il delitto, Paduano è tornato al lavoro all'Eur.

Tra i due c'era stata una relazione durata due anni, nel corso della quale Sara aveva già lasciato il suo ex altre volte, almeno tre, fino alla decisione definitiva. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la ragazza era apparsa preoccupata nell'ultima settimana prima del delitto per la morbosità del giovane, tanto da averne parlato anche ad alcuni amici.



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