Neonati morti all'ospedale di Verona, Batterio killer trovato nei rubinetti acqua

02 Settembre 2020   09:10  

Citrobacter. È il nome del batterio killer che si sarebbe annidato in un rubinetto dell’acqua usato dal personale della Terapia intensiva neonatale dell'Ospedale veronese della Donna e del Bambino, nel quartiere di Borgo Trento.

Sarebbe stato il batterio ha causare la morte di quattro bambini, tra la fine del 2018 e quest'anno. Per questo i responsabili sanitari hanno deciso la chiusura il 12 giugno scorso. E' la conclusione a cui giunge la relazione di una delle due commissioni nominate dalla Regione Veneto, e di cui un'anticipazione è stata pubblicata oggi dal Corriere del Veneto.

Si tratta della cosiddetta "commissione esterna", coordinata da Vincenzo Baldo, ordinario di Igiene e Sanità pubblica all'Università di Padova. Un'altra relazione, che sarà consegnata alla Procura di Verona, è composta da membri interni all'amministrazione regionale.  

Secondo le conclusioni della commissione esterna, il Citrobacter avrebbe colonizzato il rubinetto forse per mancato rispetto delle misure d'igiene. Altra ipotesi quello di aver usato l’acqua del rubinetto invece di quella sterile. I primi controlli da parte dei vertici dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Verona erano iniziati a gennaio poi erano stati interrotti per l’emergenza del Coronavirus.

"Ho ricevuto la relazione sul caso del batterio Citrobacter all'Ospedale della Donna e del Bambino di Verona da parte della Commissione ispettiva che ho fatto attivare a suo tempo, presieduta dal Professor Baldo dell'Università di Padova. Ho dato disposizione al segretario regionale della Sanità Mantoan che tale relazione venga inoltrata alla Procura della Repubblica e resa disponibile per l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e per i famigliari dei bambini colpiti dal batterio, in modo che possano conoscere gli esiti fin da subito. Regione e Azienda Ospedaliera sono a disposizione delle autorità inquirenti in tutto e per tutto".

Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia commenta la conclusione della relazione della Commissione istituita per fare luce sul caso.


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