Morte David Rossi, perquisita la casa di Antonino Monteleone de "Le Iene"

02 Ottobre 2018   10:50  

Una perquisizione per arrivare all'identità di 'Stefano', il giovane escort che raccontò a 'Le Iene' di presunti festini a base di sesso ai quali avrebbero partecipato anche esponenti della magistratura e vertici della banca Monte dei Paschi di Siena.

Per questo la polizia postale ieri ha perquisito la 'iena' Antonino Monteleone su mandato della procura di Genova nell'ambito dell'inchiesta che riguarda la morte di David Rossi, l'ex capo comunicazione di banca Mps, precipitato la sera del 6 marzo 2013 dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni.

Gli agenti, scrive la trasmissione sul proprio sito internet, hanno chiesto a Monteleone di lasciare il computer e hanno prelevato una copia della parte del contenuto. Nel decreto di perquisizione si legge che la perquisizione personale e domiciliare nei confronti del giornalista è "opportuna e necessaria" per arrivare all'identità dell'uomo che a 'Le Iene' ha raccontato di aver partecipato a quei festini.

"Non ho mai voluto rivelare l'identità della fonte che ci ha raccontato dei festini - spiega Monteleone - e se da una parte sono contento che la procura di Genova continui a indagare, dall'altra però sono preoccupato, perché così facendo si mina la serenità dei giornalisti a mantenere la segretezza delle proprie fonti".

La Procura senese ha già archiviato per due volte il caso come suicidio, ottenendo la conferma del Gip del Tribunale alle sue richieste. La famiglia si è sempre opposta sostenendo che David Rossi sarebbe stato ucciso. Ora sono in corso nuove indagini. Due della procura di Genova, che ha emesso il decreto di perquisizione nei confronti della 'iena' Monteleone, in particolare una per l’ipotesi di reato abuso di ufficio commesso di magistrati senesi.

Nel decreto si legge che la procura non è riuscita a identificare 'Stefano', l'escort dei presunti festini di Siena. Se i festini fossero confermati, scrivono i pubblici ministeri Miniati e Camaiori, potrebbe confermarsi la tesi "più volte rappresentata nelle varie puntate de 'Le Iene', che le indagini sulla morte del povero David Rossi, asseritamente condotte dalla magistratura di Siena in modo superficiale e lacunoso, avrebbero avuto il tanto stigmatizzato anomalo sviluppo - che di fatto non avrebbe portato all'accertamento della verità - in quanto condizionate da inconfessabili legami e da situazioni personali che esponevano i protagonisti a illecite pressioni".



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