Mattarella: "Dire no all'accoglienza degli afghani è sconcertante", "Subito una difesa comune Ue"

Queste le parole del Capo dello Stato al 40esimo seminario della formazione federalista europea sui migranti

31 Agosto 2021   15:37  

"In questi giorni una cosa appare sconcertante e si registra nelle dichiarazioni di politici un po' qua e là in Europa. Esprimono grande solidarietà agli afghani che perdono libertà e diritti, ma 'che restino lì, non vengano qui perché non li accoglieremmo'. Questo non è all’altezza dei valori della Ue". Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rispondendo a una domanda sui migranti durante il 40° seminario per la formazione federalista europea in occasione dell’80° anniversario del Manifesto di Ventotene.

"Sono sorpreso dalla posizione di alcuni esponenti politici nell'Unione europea, che sono rigorosi nel chiedere il rispetto dei diritti umani di paesi distanti ma distratti rispetto alle condizioni dei migranti. E non di qualunque tipo di migranti ma di quelli che fuggono da persecuzione o fame", ha aggiunto spiegando poi che "È indispensabile dotare subito l'Unione europea di strumenti di politica estera e difesa comune".

Migranti e campagna elettorale
"So bene che molti paesi sono frenati da preoccupazioni elettorali contingenti ma così si finisce per affidare la gestione del fenomeno agli scafisti e ai trafficanti di esseri umani". Questo è l'allarme lanciato da Sergio Mattarella.

"È come se si rinunziasse alla responsabilità di spiegare alle pubbliche opinioni che non è ignorando il fenomeno che lo si governa. Il fenomeno c’è, non è ignorandolo che si cancella o si contrasta, ma serve senso di responsabilità - ha proseguito il Capo dello Stato - bisogna spiegare che non tra un secolo ma tra venti-trent’anni la differenza demografica sarà tale da dar vita a un fenomeno migratorio scomposto che non si limiterà ai paesi di confine ma giungerà in tutto il continente fino ai paesi scandinavi". Dunque per Mattarella anche alla Unione europea conviene governare il fenomeno migratorio "con regole di accessi legali e controllati".

Il Presidente ha sottolineato come "in Europa si parla di confini esterni dell’unione, si è anche costituita un’agenzia, il Frontex, ma il tema non è mai diventata materia veramente comunitaria. Siamo riusciti a fare politiche condivise di resilienza contro il Covid, la distribuzione centralizzata dei vaccini di cui va dato atto alla Commissione, ma è singolare che si è riusciti per il covid che non è materia comunitaria e non si è fatto altrettanto per le migrazioni. Questa lacuna non è all’altezza delle aspirazioni, del ruolo, della responsabilità della Ue".

L'importanza di Ventotene
Per il Presidente, il Manifesto di Ventotene, con la sua lezione di libertà, democrazia, collaborazione europea, è ancora "attuale". Questo perché "ogni grande cambiamento è preceduto da vigilie e periodi di resistenza, ed è quello che avvenne qui a Ventotene. Il fascismo aveva mandato qui diverse persone per costringerle a non pensare o quantomeno per impedire che seminassero pericolose idee di libertà. Spinelli, Rossi, Colorni a Ventotene, in prigione Pertini e Terracini. La loo fu una esortazione in difesa della democrazia contro le derive che mettono in pericolo la libertà. Sono insegnamenti e lezioni senza scadenza e senza tempo, espresse con fiducia nella libertà, nel corso della storia e con il coraggio di posizioni di assoluta avanguardia".

"Sono lezioni - ha proseguito il Capo dello Stato - che parlano anche a noi con grande attualità in questo periodo di sfide globali impegnative e difficili e di tante realtà di distruzione. Quella sollecitazione a difendere libertà e democrazia vale ancora oggi, è pienamente attuale e si accompagnava, allora e adesso, all'esortazione a percorrere più velocemente la strada dell'integrazione europea come presidio dei valori di diritti e democrazia".

Ruolo della Nato
"Sono fermamente convinto dell’importanza della Nato, pilastro fondamentale per l'Italia e l'Europa. Ma proprio il rapporto transatlantico chiede che la Ue abbia maggiore capacità di politica estera e di difesa", ha spiegato Mattarella nel suo discorso.

"Questa prospettiva è importante anche per gli Usa - ha sottolineato il Capo dello Stato - perché in un mondo in cui i protagonisti internazionali sono sempre più grandi, il protagonista più vicino agli Usa credo debba avere una maggiore capacità operativa: è interesse della Ue ma anche degli Usa. Occorre quindi che l'Unione si doti di strumenti efficaci, reali e concreti di politica estera e di difesa".

Next Generation Ue
Per Mattarella gli strumenti messi in campo dall'Unione europea contro il Covid "non sono una tantum m hanno cambiato la concezione del sostegno comunitario e sono ormai irreversibili"

"L'Ue dopo il Covid è molto cambiata, abbiamo incrociato una crisi drammatica, che stiamo ancora affrontando anche se speriamo presto di superarla e sconfiggerla. Monnet diceva che l'Europa si sarebbe fatta nelle crisi mediante le diverse soluzioni per superarle".

E in questa crisi, ha fatto notare il Capo dello Stato "la Ue ha avuto una capacita' di intervento di straordinaria velocita' e intensità, di lucidità, di tempestività e di coraggio cui le va dato atto".

La commissione e gli stati membri hanno messo in campo misure per contrastare le conseguenze non solo sanitarie ma anche economiche del Covid. "Si tratta di strumenti di grande rilievo, tra questi il Next generation è una svolta di concezione, non sono strumenti una tantum e reversibili. Questi strumenti resteranno, ne sono convinto", ha concluso.


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