Manovra economica alla prova del Senato, tra i punti superbonus e caro bollette

06 Dicembre 2021   11:50  

Entra nel vivo questa settimana la legge di bilancio 2022. Con lo sfoltimento degli emendamenti e la riduzione a 600 delle oltre 5000 proposte di modifica di maggioranza, il Senato inizia la corsa per l'approvazione del testo.

La Camera lo aspetta per il 21 dicembre, sempre se i senatori lo avranno licenziato per allora, visto che è già forte lo scetticismo sulla tempistica e anche per gli emendamenti "segnalati" la tabella di marcia segna ritardi.

Non sarà poi facile trovare un equilibrio in grado di accontentare tutti i partiti della maggioranza. Dal Superbonus alla proroga delle cartelle, dal patent box al cashback fiscale, la combinazione dei veti incrociati sui temi più caldi è potenzialmente infinita. Per questo i capigruppo, assieme ai relatori e al governo, hanno deciso di sedersi ad un tavolo per definire un orientamento comune su cinque macro temi: Superbonus, scuola, reddito di cittadinanza, contrasto del caro bollette e sisma.

Sulle bollette, in particolare, l'esecutivo potrebbe tornare a confrontarsi in settimana, perché è trasversale la pressione dei partiti per stanziare più dei 2,8 miliardi ad oggi previsti. Il ministro Stefano Patuanelli accusa il centrodestra di aver fatto saltare questa possibilità dicendo no al contributo di solidarietà sui redditi oltre 75mila euro proposto da Mario Draghi. Fi e Lega ribattono che così non è e che comunque contro il caro bollette servono "diversi miliardi", non i 250 milioni che sarebbero arrivati dal contributo. Il governo ha qualche dubbio sull'idea di rimettere subito mano al dossier, ma la discussione è apertissima. In commissione intanto, in vista dell'inizio delle votazioni, i temi più divisivi restano sempre al centro dell'attenzione.

Almeno, però, la complessa questione delle tasse, gestita al di fuori del Parlamento da governo e rappresentanti della maggioranza, sembra ormai chiusa. Tutta aperta resta invece la partita del Superbonus 110%. Sul quale, però, gli emendamenti sembrano convergere per una proroga possibilmente integrale della misura. Trasversale è, ad esempio, la richiesta di eliminare il vincolo del tetto Isee a 25mila euro per le villette unifamiliari, un tetto che potrebbe essere alzato a 40mila euro. M5s e Pd si spingono oltre, chiedendo che anche il bonus facciate non cali dal 90% al 60%.

Un altro tema caro a tutti, su cui il governo ha già dato disponibilità, è una nuova proroga per le cartelle nel 2022. I partiti spingono per soluzioni più elastiche a favore di famiglie e imprese del termine fissato nel dl fisco al 14 dicembre per la rottamazione-ter e il saldo e stralcio, nonché della proroga di due mesi, al 31 gennaio, per l'Irap e per chi lo scorso anno ha goduto di un esonero che non spettava, e dell'estensione (da 150 a 180 giorni) per le cartelle sospese per l'emergenza Covid. L'idea è di far finire in manovra una soluzione che parta da due delle ipotesi sul tavolo: diluizione dei pagamenti e rottamazione quater.

Trasversale anche la richiesta del Parlamento di modificare le misure, contestate in particolare da Confindustria, sul Patent Box, ovvero il regime opzionale di tassazione agevolata sui redditi derivanti dall'utilizzo di software protetti da copyright, brevetti industriali e marchi d'impresa. Si profila un sistema con due opzioni alternative per le imprese: o gli incentivi sulla sperimentazione o la deduzione sull'utilizzo dei brevetti. I tecnici del governo stanno aspettando i riscontri dell'Agenzia delle entrate sulle stime dei costi. Battaglia sarà infine sul Reddito di cittadinanza - che i 5 Stelle difendono e la Lega vuole ridurre - sul cashback fiscale, ovvero l'accredito diretto sul conto corrente delle spese detraibili, e sul grande capitolo delle pensioni.


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