Il forte vento abbatte una gru della ArcelorMittal di Taranto, un operaio risulta disperso

11 Luglio 2019   09:23  

A causa delle forti raffiche di vento una gru operante sul quarto sporgente dello stabilimento ArcelorMittal Italia di Taranto è stata abbattuta precipitando in mare e una persona risulta dispersa.

Sono stati immediatamente attivati i soccorsi.

L'incidente si è verificato alle 19.30 quando improvvisamente sulla città si è abbattuto quello che alcuni definiscono un tornado che si è poi spostato in provincia. L'operaio disperso, a quanto si è appreso, si trovava nell'abitacolo della gru sul quarto sporgente dello stabilimento nell'area portuale ed era da solo. Su posto sono al lavoro i vigili del fuoco, sommozzatori, polizia e mezzi e personale della capitaneria di Porto.

La Procura di Taranto ha aperto un fascicolo d'inchiesta sull'incidente, questa mattina le ricerche in mare sono riprese. Sul posto è giunto anche il procuratore Carlo Maria Capristo.

La tragedia è analoga a quello che si verificò il 27 novembre del 2012 sempre nella stessa area dello stabilimento che all'epoca si chiamava Ilva. In quella circostanza, per il passaggio di un tornado di scala 1-2, con venti sino a 200 chilometri all'ora, si staccò la cabina di comando di una gru nella quale era al lavoro un operaio di 29 anni Francesco Zaccaria. Il giovane rimase intrappolato nella cabina finita in mare e non si salvò. Questa le raffiche di vento hanno fatto spezzare un pezzo del braccio della gru, facendo precipitare in mare l'operaio che è tuttora disperso.

"È passato solo un giorno dall'incontro con il ministro Di Maio, al quale abbiamo denunciato la gravissima situazione dello stabilimento di Taranto e oggi piangiamo un altro giovane dipendente ucciso sul lavoro nello stabilimento tarantino. E accade esattamente nella stessa postazione, una gru, che nel 2012 aveva ucciso un altro lavoratore. La gru è stata ricostruita ma con le medesime gravi mancanze di quella precipitata in mare nel 2012. E oggi ha ucciso Mimmo Massaro". Lo afferma in una nota Sergio Bellavita per l'Usb secondo cui "la fabbrica è da chiudere, è chiusa da oggi. Siamo vicino ai familiari e ai cari del lavoratore ucciso, chiamiamo i lavoratori e la città ad una mobilitazione straordinaria. Liberiamo Taranto dai veleni. Chiudiamo lo stabilimento ex Ilva".

"Un altro tragico incidente sul lavoro allo stabilimento ex Ilva di Taranto che poteva essere evitato. Una tromba d'aria si è abbattuta su Taranto e la cabina della gru è precipitata scaraventando in mare un lavoratore. È sconcertante che la tragedia di oggi avvenga con le stesse modalità e con la stessa gru dell'incidente mortale avvenuto nel 2012". Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil. "Naturalmente - aggiunge Re David - la magistratura accerterà le responsabilità penali dell'incidente di oggi, ma non ci spieghiamo come si possa lavorare con l'allerta meteo a 40 metri di altezza. La Fiom sta decidendo in queste ore, insieme alle altre organizzazioni sindacali, le iniziative da intraprendere".

 


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