#HotelRigopiano, #Gentiloni: Orgogliosi Dei Soccorritori. Sicurezza #Dighe? Verificata - LA DIRETTA

Il premier ricorda le vittime della slavina

25 Gennaio 2017   10:22  

"Dall'Aula del Senato credo debba venire forte e unanime un sentimento di cordoglio e di compassione per le 23 vittime dell'Hotel Rigopiano dove si cercano 6 dispersi, per le 6 dell'elisoccorso di Campofelice e per le 5 vittime del maltempo e del terremoto".

Così il premier Paolo Gentiloni, nell'informativa nell'aula di Palazzo Madama, dove i senatori si sono alzati tutti in piedi per applaudire.

"Siamo orgogliosi dei nostri soccorritori, sono cittadini italiani esemplari: forte e unanime deve essere il sentimento di riconoscenza per le 11mila persone intervenute che si prodigano per salvare vite.  

Rimarranno impresse - ha aggiunto il premier - le immagini dei lutti ma anche quelle delle vite salvate, dello Stato che mobilita tutte le proprie energie e arriva in mezzo alla tormenta con sci e pelli di foca. 

Credo - ha proseguito - che sia stato messo in atto ogni sforzo possibile dal punto di vista umano, organizzativo, tecnico per cercare di salvare i dispersi". 

"Davanti alla concatenazione degli eventi in una crisi senza precedenti il dispiegamento delle forze, coordinate dalla Protezione Civile, è stato molto rilevante: dalle 4-5mila persone del 16-17 gennaio alle oltre 11 mila impegnate ieri e questo per raggiungere le frazioni isolate e soccorrere le persone in difficoltà con 3581 interventi di soccorso via terra e 32 elicotteri con oltre 300 missioni.

 Nelle operazioni di soccorso all'hotel Rigopiano "ogni sforzo possibile, umano, organizzativo, tecnico, è stato fatto per cercare di salvare vite umane e individuare i dispersi. Sforzi ancora in corso". "Abbiamo una protezione civile all'avanguardia. La Protezione civile non è di destra o sinistra, di questo o quel governo. E' patrimonio italiano che dobbiamo tenerci stretto", ha continuato.

La slavina che ha travolto l'hotel è arrivata "al culmine di una concatenazione di eventi naturali senza precedenti", ha affermato ancora il premier, ricostruendo gli eventi che hanno portato alla tragedia del Rigopiano: "Il primo avviso della Protezione civile è di domenica 15 gennaio, c'è stata una nevicata di una intensità eccezionale, in particolare tra il 16 e il 19 gennaio. La stazione di Campotosto il 15 sera registrava 30cm di neve, il 18 sera erano 239cm. Oltre due metri in quel lasso di tempo. A Farindola ci sono stati oltre 2mt di neve in 72 ore. Si è trattato di precipitazioni eccezionali".

Il 19 gennaio, momento di picco della crisi tra maltempo e terremoto, ha poi sottolineato il premier, erano "177mila le utenze non allacciate, oggi ne sono rimaste solo alcune centinaia nel teramano: è giusto a livello di governo verificare quanto abbiano inciso le circostanze eccezionali e quanto i problemi generali di manutenzione".

"Il governo non teme la verità, ma la verità serve a fare meglio non ad avvelenare i pozzi - ha spiegato il premier -. Io condivido la ricerca della verità, ma non condivido una certa voglia, che vedo serpeggiare, di capri espiatori. La giustizia e la storia sono leste a trasformare i giustizieri in capri espiatori, è bene che responsabilmente tutti ne tenessimo conto". "Ci sono stati ritardi o malfunzionamenti? Ci sono responsabilità per l'hotel RigopianoSaranno le inchieste a chiarire", puntualizza ancora Gentiloni.

 

Per quanto riguarda le dighe e il temuto 'effetto Vajont', Gentiloni ha assicurato su come siano state "ripetutamente verificate negli ultimi giorni".

"Il ministro Delrio, in una riunione, ha asseverato lo strato dei rischi, in particolare dell'impianto di Campotosto, per evitare e prevenire rischi e evitare diffondersi di voci incontrollate su rischi esagerati", ha spiegato il premier.

"La prossima settimana vareremo un decreto, ma nessuno immagini che sia un tornare indietro: sarà un passo avanti mirato a prevenire l'accumolo di ritardi, che non ci sono stati, ma che possono verificarsi", ha poi detto Gentiloni a proposito del provvedimento sui poteri del commissario alla ricostruzione e della Protezione civile.

 

"Le risorse ci sono, 4mld nella Legge di bilancio e altri ce ne saranno, come ho anticipato personalmente al presidente della Commissione europea Juncker

 

L'aula del Senato ha accolto con un applauso la manifestazione di solidarietà, commozione e vicinanza alle popolazioni colpite dal maltempo e dal terremoto con cui il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha esordito nella sua informativa.

 

L'assemblea, presieduta da Linda Lanzillotta, si è alzata in piedi, e tutti i gruppi hanno osservato un minuto di silenzio. Si sono levati in piedi anche i membri del governo presenti, Costa, Boschi, Galletti, Delrio, Finocchiaro, Martina, Poletti, Fedeli e i sottosegretari.

 

"Passata la paura, la disgrazia si trasforma in occasione per più larghe ingiustizie". Sono le parole dello scrittore abruzzese Ignazio Silone (testimone, quindicenne, del tragico sisma del 1915 nella Marsica) che il presidente del Consiglio ha poi citato in chiusura della sua informativa a palazzo Madama per assicurare, al contrario: "Questo non è un destino. 

E' nelle nostre mani evitare che passata la disgrazia questa si trasformi in ulteriori ingiustizie".

 


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