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Dopo il record di scioperi nel 2024, gennaio 2025 inizia con una serie di mobilitazioni che paralizzeranno trasporti, scuole e altri settori chiave.
Il 2024 si è chiuso con un numero record di 622 scioperi, e il 2025 inizia con un avvio altrettanto turbolento. Il mese di gennaio vedrà infatti il ritorno delle proteste già a partire dal 10 gennaio, quando il primo venerdì del mese si trasformerà in un vero e proprio "venerdì nero". Numerosi scioperi sono previsti in vari settori, tra cui trasporti, ferrovie, scuole, e trasporto pubblico locale, causando notevoli disagi per la mobilità in tutta Italia. Le manifestazioni si susseguiranno in modo quasi sincronizzato, mettendo a dura prova gli spostamenti sia nelle grandi città che in altre zone del Paese.
Questa ondata di proteste è il frutto di una lunga battaglia per il rinnovo dei contratti e delle condizioni lavorative, che proseguirà per tutto il mese di gennaio con scioperi a livello regionale e provinciale. Un'anticipazione di ciò che accadrà è già prevista per mercoledì, quando i traghetti per le isole siciliane potrebbero subire disagi a causa di uno stop proclamato dall’Ugl. Le tensioni proseguiranno con lo sciopero dei lavoratori Rfi aderenti al Cub trasporti, che dal giovedì sera alle 21 e per le successive 24 ore interromperanno la manutenzione ferroviaria. Questa protesta arriva in un momento critico, con lavori intensi su molte tratte delle ferrovie.
Il 10 gennaio sarà particolarmente difficile per chi si sposterà verso città come Milano, Venezia e Pisa, dove i lavoratori Cub nei principali aeroporti (Linate, Malpensa, Venezia) incroceranno le braccia, creando ritardi e disagi per i passeggeri. Nel frattempo, anche il trasporto pubblico locale si fermerà, con uno sciopero di 4 ore organizzato da Confail Fasa per protestare contro l’accordo sul rinnovo contrattuale siglato a dicembre.
A scuole e uffici si prevede qualche disagio a causa delle manifestazioni dei lavoratori della Confederazione Sindacale Lavoratori Europei Autonomi, che avanzano richieste su vari fronti, inclusi salario e competenze. Altri scioperi si svolgeranno a livello locale, con una protesta che coinvolgerà gli avvocati delle Camere Penali di Salerno e Nocera Inferiore, che incroceranno le braccia per un’intera settimana a partire dal 10 gennaio.
Il mese di gennaio 2025 si preannuncia quindi estremamente complicato, con oltre 50 scioperi già programmati, molti dei quali di natura territoriale. Il clima di conflittualità è destinato a rimanere elevato per tutto il mese. Secondo quanto dichiarato dal leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, circa 6 milioni di lavoratori si trovano con i contratti scaduti, tra cui quelli dei metalmeccanici, per i quali le trattative sono al momento ferme. Scioperi regionali sono già programmati per il 13, 14 e 15 gennaio, con la prospettiva di nuove mobilitazioni nelle settimane successive.
Gli italiani si preparano dunque ad affrontare un mese particolarmente difficile, tra sospensioni dei servizi, ritardi nei trasporti e prolungati disagi nelle città e nei luoghi di lavoro.