Disastro aereo Etiopia, chiusi i cieli europei per il Boeing 737Max-8

13 Marzo 2019   09:09  

L'Europa ferma i Boeing 737 Max dopo il disastro aereo in Etiopia.

I velivoli dello stesso tipo resteranno a terra in tanti altri paesi, dalla Cina all'Australia, dall'Argentina all'India. Gli Stati Uniti al momento resistono, ma hanno chiesto alla compagnia produttrice con sede a Chicago di aggiornare il software di quel modello di aereo, indiziato principale per l'incidente di domenica.

Non c'è ancora una svolta nell'inchiesta sullo schianto del volo 302 dell'Ethiopian Airlines, sei minuti dopo la partenza da Addis Abeba, costato la vita alle 157 persone a bordo, tra cui 8 italiani. Così i paesi e le compagnie di mezzo mondo hanno iniziato a prendere le loro precauzioni.

L'Easa, l'agenzia europea per la sicurezza del trasporto aereo, ha sospeso tutti i voli del Boeing 737-8 Max e 737-9 Max in Europa. In precedenza, le capitali avevano disposto la chiusura del loro spazio aereo a quel modello di aeromobile: la prima è stata Londra, seguita dalle altre, fino a Roma. Tali velivoli "non possono più operare da e per gli aeroporti nazionali dalle 21 di ieri sera fino a nuove comunicazioni", ha chiarito l'Enac, l'autorità italiana dell'aviazione civile, spiegando che questa scelta è maturata "visto il perdurare della mancanza di informazioni certe sulla dinamica dell'incidente" dell'Ethiopian e "del precedente incidente di ottobre in Indonesia", che anche in quella occasione aveva coinvolto un 737 Max.

La Boeing, fiaccata da un'ennesima giornata di passione in Borsa, arrivando a perdere fino al 7%, ha tentato di correre ai ripari, annunciando che procederà all'aggiornamento del software dell'intera flotta dei 737 Max 8. Proprio un suo difetto, infatti, potrebbe avere causato il disastro dell'Ethiopian. Questa è almeno una delle ipotesi più accreditate a questo punto delle indagini: lo suggeriscono forti analogie con l'incidente di ottobre di aereo della compagnia indonesiana Lion Air, che anche in quell'occasione precipitò pochi minuti dopo il decollo.

Come se non bastasse, ci si è messo pure Donald Trump, denunciando su Twitter che "gli aeroplani stanno diventando fin troppo complessi da far volare", una "complessità che crea pericolo. Voglio un pilota, non Einstein". L'uscita del presidente ha scatenato una serie di polemiche, ma l'agitazione dopo quanto è successo in Etiopia monta in tutta l'America, tanto che associazioni di consumatori stanno chiedendo all'ente nazionale dell'aviazione civile di mettere a terra tutti i Boeing 737 Max finché non sarà fatta chiarezza.

E non mancano anche autorevoli esponenti dell'establishment, come il senatore repubblicano Mitt Romney e la senatrice dem Elizabeth Warren, che chiedono la stessa cosa. Le indagini sull'incidente, intanto proseguono, nella speranza di trovare informazioni precise dall'analisi delle due scatole nere che sono state ritrovate ieri e che contengono le registrazioni vocali in cabina e i dati del volo. Il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha assicurato che "sarà dettagliata e sarà utile per il resto del mondo", per prevenire un'altra tragedia simile. Eppure non sono pochi gli esperti che sottolineano che ci vorranno mesi per avere un quadro completo.

Quanto alle vittime, ci vorranno ancora almeno cinque giorni per la loro identificazione, ha reso noto la compagnia di bandiera etiope. L'impatto al suolo dell'aereo è stato devastante, praticamente disintegrandolo, quindi il recupero dei corpi sta procedendo con grande lentezza e fatica.


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