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Luigi Di Maio si mette in gioco. "Non sono mai scappato dai miei doveri e se c’è qualcosa da cambiare nel Movimento lo faremo. Se ci sono strutture o luoghi decisionali da creare: lo faremo. Prima di ogni altra decisione, oggi però ho anche io il diritto di sapere cosa ne pensate voi del mio operato. Voglio sentire la voce dei cittadini che mi hanno eletto capo politico qualche anno fa. Quindi a voi la parola" scrive in un post sul Blog delle Stelle il vicepremier. "Chiedo di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il mio ruolo di capo politico, perché è giusto che siate voi ad esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato"
"A differenza di alcuni, ma assieme a tanti anche di voi, sono sei anni che non mi fermo e credo di aver sempre onorato sempre i miei doveri, rendendone sempre conto a tutti gli iscritti e gli attivisti del Movimento". Ecco perché, alla luce dei risultati delle Europee, il vicepremier decide di chiedere agli iscritti di votare (e valutare) il suo operato.
"Non mi sono mai risparmiato. Mai avrei pensato che lavorare tanto potesse essere una colpa" scrive Di Maio. "Non mi sono mai risparmiato - insiste - in nessuna campagna elettorale. Ce l'ho messa sempre tutta anche quando nessuno ci credeva. Avevo promesso a tutti di portare il Movimento al governo da candidato premier e ci siamo riusciti. Avevamo promesso il reddito di cittadinanza, quota 100, di smantellare il jobs act, di bloccare le trivelle in mare e aiutare le piccole e medie imprese iniziando ad abbassare le tasse. Di investire nell'innovazione e di bloccare alcune direttive che stavano distruggendo il commercio. È per questi obiettivi che ho deciso un anno fa di assumere l'incarico di ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico".