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L'annuncio della crisi di Governo, resa concreta ieri pone ora il dubbio sulle possibili date per il ritorno alle urne.
Elezioni subito dunque? Non proprio. Il premier Giuseppe Conte ha sottolineato che la crisi aperta ieri da Salvini va prima 'parlamentarizzata' e cioè, non avendo il presidente del Consiglio rassegnato le dimissioni, spetta al Parlamento esprimersi votando o meno la fiducia, presumibilmente dopo Ferragosto. Ma quali sono le date possibili? E quali i tempi da rispettare?
A conti fatti, aperta la crisi di governo a metà agosto, le prime date utili per il voto sarebbero quelle del 13 ottobre (ma in tal caso le Camere dovrebbero sciogliersi prima di Ferragosto), del 20 ottobre o, data più probabile, il 27 ottobre, perché è impossibile sperare in tempi tecnici più brevi. Date che restano tuttavia un'ipotesi poiché i tempi del dibattito parlamentare potrebbero allungarsi. In queste ore c'è poi chi dà come papabili le date del 3 o del 10 novembre, anche se appare molto difficile.
Sulle elezioni si staglia l'ombra della manovra. Il 30 settembre deve essere presentato alle Camere il Def, il documento di Economia e Finanza con gli obiettivi di politica economica che lo Stato deve poi inviare a Bruxelles entro il 15 ottobre. La manovra va approvata dalle Camere entro il 31 dicembre per scongiurare l'esercizio provvisorio.