Crisi Governo, il presidente Conte oggi alla sfida in Aula

18 Gennaio 2021   08:51  

E' arrivata l'ora della sfida in Aula per il premier Giuseppe Conte dopo la rottura con Matteo Renzi che ormai appare insanabile. Nonostante anche Nicola Zingaretti abbia fatto appello alle "forze democratiche, liberali e europeiste" ad un unità "per salvare il paese", i numeri soprattutto al Senato sembrano garantire, anche grazie all'astensione di Iv, una maggioranza relativa, che basta per tenere in piedi il governo ma non a risolvere i problemi. "Tutti gli scenari sono aperti", ammette con franchezza il ministro Peppe Provenzano.

Il premier si presenterà alle 12 alla Camera e domani mattina al Senato e rilancerà la sua azione di governo. Ma se alla Camera Iv mostra crepe - dopo Vito De Filippo oggi anche Michela Rostan annuncia che voterà la fiducia - al Senato il gruppo di Matteo Renzi al momento tiene. E non appare all'orizzonte, dopo che l'Udc si è sfilato, un gruppo di costruttori in grado di garantire una maggioranza assoluta al Senato, dove si giocherà la vera partita. I numeri certi a Palazzo Madama, a quanto emerge anche dopo un vertice di maggioranza con il ministro D'Incà e i capigruppo, parlano di 151 senatori. "Il mio obiettivo non è mai stato cacciare Conte ma non sarò compartecipe di disegni mediocri, voteremo le misure che servono al paese ma non siamo in maggioranza", chiarisce Renzi impegnato a scrollarsi di dosso lo stigma di chi ha aperto la crisi al buio. Ma per il Pd e M5s la colpa della crisi porta solo il nome dell'ex premier. "Una cosa e' rilanciare - attacca Nicola Zingaretti - un' altra cosa è distruggere. Se non si rispettano le opinioni degli altri, avendo la presunzione di tenere in considerazione solo le proprie, allora viene meno la fiducia e la possibilità di lavorare insieme". Il Pd in direzione dà il via libera al passaggio parlamentare di Conte, "è un dovere e non un diritto chiedere la fiducia", precisa il leader dem.

E si aggiorna a dopo il passaggio al Senato per capire i passi successivi, tutti ancora da decidere alla luce dei numeri. "Non lasceremo mai gli italiani nelle mani di persone irresponsabili", è l'impegno di Luigi Di Maio mentre M5s ripete ancora una volta per voce di Vito Crimi, Alfonso Bonafede e dei capigruppo M5S, che "Renzi ha fatto una scelta molto grave che ha separato definitivamente le nostre strade". Insomma anche se Ettore Rosato sembra lasciare uno spiraglio, "se Conte vuole la crisi si risolve in due ore", è difficile pensare che martedì, incassata la fiducia, la maggioranza riapra un canale con Renzi. In queste ore, e anche dopo martedì, continuerà il lavorio per riportare in maggioranza parlamentari di Iv "pentiti" ma non l'ex premier, ripetono in tanti tra i dem e i pentastellati. "I parlamentari di Iv sono stati eletti con il Pd e spero che votino con il Pd", è l'appello del ministro Boccia. Così come si spera in ripensamenti di aree centriste e europeiste al momento all'opposizione. Anche se sia Carlo Calenda di Azione sia Benedetto della Vedova di +Europa, pur dicendosi "non indifferenti" all'appello di Zingaretti, chiedono "una nuova leadership e una nuova maggioranza".


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