Covid, l'Italia quasi tutta gialla, oggi cabina di regia, si deciderà del coprifuoco

17 Maggio 2021   09:27  

Sarà un'Italia quasi completamente in giallo quella rappresentata nella mappa del Covid a partire da oggi. Il Ministro della Salute Roberto Speranza infatti, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia dello scorso 14 maggio 2021, ha firmato una nuova ordinanza che porta in zona gialla le Regioni Sicilia e Sardegna.

L'unica "variazione cromatica" sarà rappresentata dalla Valle d'Aosta che anche avendo numeri da giallo deve restare in zona arancione in base all'ordinanza firmata venerdì 7 maggio dal ministro.   

Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire da oggi e' la seguente: zona gialla per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto; zona arancione Valle d'Aosta.  

Si tratta di un risultato che arriva dopo 5 mesi e che porterà  a importanti riaperture anche nelle uniche regioni fino a ora rimaste con misure restrittive piu' severe. In queste aree via libera a ristoranti (quelli con spazi all'aperto), cinema, teatri e musei e spostamenti.

Intanto i turisti stranieri cominciano ad affacciarsi nuovamente nelle piazze e nelle strade delle città italiane, dopo la circolare del ministro della Salute Roberto Speranza che da oggi cancella la quarantena per i cittadini dell'Unione Europea e della Gran Bretagna, ma anche per chi arriva dai territori dell'area Schengen e Israele.

Da sabato intanto gli italiani sono tornati in spiaggia nel giorno della riapertura degli stabilimenti e delle piscine all'aperto. In attesa del doppio appuntamento di oggi la cabina di regia politica nella quale il governo farà il tagliando alle restrizioni in vigore con il possibile posticipo del coprifuoco a mezzanotte e la riunione dei tecnici dalla quale dovrebbero scaturire i nuovi parametri per definire le fasce di colore delle regioni - riapre un altro pezzo d'Italia. Una ripartenza che conferma quel principio di gradualità e prudenza nelle scelte dell'esecutivo che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ribadito più volte e che ripeterà nel vertice con i capigruppo di maggioranza di domani, nonostante il pressing costante del centrodestra e di buona parte dei presidenti di regione.

I numeri continuano ad essere in miglioramento, come dimostrano i 6.659 casi e le 136 vittime nelle ultime 24 ore, dato quest'ultimo che non si registrava dal 22 ottobre, e la campagna vaccinale procede senza intoppi.

Ma per non vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi, è il ragionamento che viene fatto dalle parti di palazzo Chigi, e per non dover procedere a nuove chiusure, è necessario muoversi con cautela.

Anche perché, e le immagini degli assembramenti da Bari a Palermo fino a Roma dove è stata chiusa per alcune ore l'area di fontana di Trevi sono la prova, non è ancora il momento di togliere le restrizioni.

Oggi dunque non dovrebbero esserci stravolgimenti rispetto alle ipotesi ampiamente circolate: il posticipo del coprifuoco, alle 23 o più probabilmente a mezzanotte, a partire dal 24 di maggio, la data per la riapertura dei centri commerciali nei fine settimana (probabilmente già dal 22 maggio) e quella per la ripartenza del settore dei matrimoni e delle cerimonie (si è ipotizzato attorno al 15 giugno).

Non è escluso, inoltre, che dal vertice possa arrivare anche l'indicazione per una nuova verifica delle misure a fine mese nel corso della quale valutare la possibile cancellazione del 'tutti a casa' e affrontare il tema dell'utilizzo della mascherina all'aperto durante l'estate.

 "Al chiuso la mascherina dovrebbe rimanere anche dopo, per un bel po'", il parere del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che, nei giorni scorsi, aveva ipotizzato l'addio alle protezioni una volta raggiunti i 30 milioni di vaccinati. Apre alla possibilità di togliere le mascherine all'aperto Andrea Crisanti, secondo il quale una decisione potrà essere valutata tra "un paio di settimane".

Arriva dall'infettivologo genovese Matteo Bassetti, infine, l'invito al governo a rimuovere l'obbligo della mascherina "dopo 20 giorni dalla prima dose del vaccino". Ed è proprio sul fronte vaccinale che il Comitato Tecnico Scientifico potrebbe varare la prossima novità, quella cioè di prolungare la validità del green pass oltre i previsti 6 mesi. Indicazioni in tal senso sono state date dal governatore della Liguria, Giovanni Toti. "Il ministro (Speranza, ndr) ha incontrato l'Ordine nazionale dei medici - ha detto - cui ha assicurato che nei prossimi provvedimenti di legge sarà prorogato di almeno tre mesi".  


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