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La Guardia di Finanza di Bologna ha perquisito ieri l'ufficio di un giudice tributario e gli studi di alcuni professionisti, nell'ambito di un'indagine con cinque indagati, anche per il reato di corruzione.
Ne dà notizia il Resto del Carlino, e la notizia ha conferme in ambienti investigativi.
Secondo l'ipotesi di accusa, che si sta cercando di riscontrare attraverso l'analisi dei documenti sequestrati da parte del nucleo di polizia tributaria e sentendo alcune persone, il giudice potrebbe aver aggiustato i processi dietro il pagamento di somme di denaro, veicolate attraverso professionisti compiacenti.
Il meccanismo è ancora tutto da ricostruire.
L'inchiesta, partita alcuni mesi fa con l'invio di atti dalla Procura di Milano, è coordinata dal Pm Morena Plazzi.
Tra le altre cose si stanno approfondendo le ragioni del trasferimento del giudice dalla Lombardia a Bologna.
L'indagato non sarebbe un magistrato, ma un professionista: non tutti i giudici delle commissioni tributarie sono infatti 'togati'.