Castelfranco in lutto per Vanessa Ballan: commossa cerimonia di addio

La città di Castelfranco Veneto si è stretta nel dolore oggi per commemorare la vita di Vanessa Ballan, la giovane commessa di 26 anni brutalmente uccisa il 19 dicembre scorso insieme al feto che portava in grembo. Il presunto assassino, Bujar Fandaj, un 41enne kosovaro, è stato successivamente arrestato. La cerimonia funebre, celebrata nel Duomo cittadino, è stata un'occasione di condivisione e dolore per la comunità, mentre il centro della città è stato completamente blindato in segno di rispetto.

Il feretro di Vanessa, coperto di fiori bianchi, rosa e celesti, è stato accolto nel Duomo poco dopo le 14.30, seguito dal compagno Nicola, dai famigliari e dagli amici più stretti. La famiglia indossava un fiocco rosso in segno di lutto. Nonostante la capienza di 500 posti del Duomo, moltissime persone si sono radunate all'esterno, dimostrando un forte sostegno alla famiglia di Vanessa.

La cerimonia, presieduta dal vescovo monsignor Michele Tomasi, ha visto l'omelia del religioso che ha sottolineato la tragedia e l'insensatezza dell'atto violento. Tomasi ha esortato alla preghiera e al ricordo silenzioso, chiedendo solidarietà per le vittime e la condanna dei violenti. Ha inoltre evidenziato la necessità di un impegno comune nella lotta contro la violenza sulle donne e per una società che respinga ogni forma di oppressione.

Numerose autorità hanno partecipato alla cerimonia, tra cui il prefetto di Treviso, i sindaci dei Comuni della Castellana, e il governatore Luca Zaia con gli assessori regionali Manuela Lanzarin e Federico Caner. Tutti indossavano un fiocco rosso a simboleggiare il lutto.

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, al termine della cerimonia, ha sottolineato la necessità di rafforzare le pene per i responsabili di tali crimini e ha richiamato all'impegno collettivo nella lotta contro la violenza di genere.

Anche il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari, ha espresso il suo cordoglio e ha sottolineato la gravità del femminicidio, chiedendo un impegno condiviso a tutti i livelli della società per prevenirne la ricorrenza. Ha dichiarato che ogni ente deve adempiere ai propri compiti per evitare la ripetizione di tali tragedie, sottolineando l'importanza del codice rosso come strumento utile nella lotta contro la violenza sulle donne.