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Ad accendere le polveri ci pensa Matteo Salvini, sempre irritato dal voto dei Cinque Stelle per l'elezione di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue, che denuncia "di fatto un governo" tra pentastellati e Dem. "Da due giorni sono al governo insieme, per ora a Bruxelles...", attacca il leader della Lega. Luigi Di Maio non ci sta e in una diretta Fb replica: "Capisco che si attacchi M5S per fare notizia e coprire le inchieste sui finanziamenti della Lega, ma questa è una falsità. E' un attacco grave che io non posso permettere. Sono stufo, se la Lega vuole far cadere il governo, lo dica chiaramente e se ne assuma la responsabilità".
Dopo l'incontro, interpellato dall'AdnKronos, D'Uva assicura che non è intenzione del M5S dare vita a nuove maggioranze parlamentari: "Non esiste una maggioranza alternativa a quella attuale. Non esiste alcuna ipotesi di alleanza con il Partito democratico", rimarca il presidente dei deputati grillini, che aggiunge: "Se il governo dovesse cadere, non sarà certo per volontà nostra. Noi vogliamo andare avanti per lavorare nell'interesse dei cittadini".
Dallo stato maggiore del M5S le mosse di Salvini vengono lette come un tentativo di distrarre l'attenzione dal caso Moscopoli, ma le ultime vicende certificano il deterioramento dei rapporti tra le due forze di governo. Per qualche ora "Radio Montecitorio" sembra scommettere su una rottura in tempi brevi, con la Lega pronta al blitz del voto anticipato.
Per tutta la giornata tra Camera e Senato si rincorrono voci sullo "strappo di Matteo", stanco di questo stop and go logorante, che rischia di bruciare i consensi conquistati alle ultime elezioni. Raccontano che Salvini sia sempre più tentato di staccare la spina all'esecutivo, e il pressing dei suoi è molto forte in questo senso. Ma ancora non sarebbe stata presa alcuna decisione.