Bimba morta con slittino, sotto accusa "cartelli segnaletici solo in tedesco"

07 Gennaio 2019   09:50  

'Rodeln verboten', cioè 'Slittini vietati'. E' la scritta, solo in tedesco però, che compare sul cartello giallo all’inizio della pista nera nel comprensorio sciistico del Corno del Renon dove Emily Formisano ha perso la vita. Accanto c'è un logo molto piccolo e una vignetta che segnala il divieto di discesa su slitta. Solo un centinaio di metri più in basso, invece, un cartello più visibile e comprensibile. La mamma della bimba, ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Bolzano, avrebbe imboccato la pista nera per sbaglio.

La procura di Bolzano ha aperto un’inchiesta sull'incidente: uno dei punti su cui lavorerà sarà quello di stabilire appunto se le indicazioni all’utenza, all’arrivo alla stazione a monte della cabinovia, siano sufficienti ed efficaci. Secondo Gottfried Fuchsberger, capostazione del Soccorso alpino del Renon, "non è assolutamente" facile sbagliarsi nell'imboccare una pista 'vietata'. "E' tutto segnalato con diversi cartelli. In teoria direi che sbagliarsi è impossibile".

 Il secondo fronte di accertamento degli inquirenti riguarderà le protezioni poste lungo il tracciato della pista 'nera' riservata a sciatori esperti. Pare certo che la slitta uscita di pista ad una velocità sostenuta non abbia incontrato alcuna 'resistenza'. Il tracciato ghiacciato, che corre lungo tratti di bosco, non sarebbe adeguatamente attrezzato con reti di contenimento. In questo periodo peraltro la neve artificiale ghiacciata è presente solo lungo il tracciato della pista mentre chi esce dal tracciato non può contare neppure su possibili accumuli di neve naturale che in qualche maniera, anche se parzialmente, può attutire l’impatto con sassi o tronchi d’albero. Sarà probabilmente l’inchiesta della Procura a dover stabilire se le condizioni della pista fossero comunque da considerare sufficientemente in sicurezza.

 

 

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