Apertura ambasciata USA a Gerusalemme, contestazione e scontri, oltre 10 morti centinaia di feriti

14 Maggio 2018   13:11  

L'esercito si sta misurando lungo il confine con Gaza con "diecimila dimostranti violenti, e altre migliaia sono disposti nelle loro immediate vicinanze, in dieci punti di attrito". Lo afferma il portavoce militare. Hamas, prosegue il portavoce israeliano, "sta guidando un'operazione terroristica, mascherata da mobilitazione popolare. Cercherà di compiere attentati e di realizzare infiltrazioni di massa in Israele". Di conseguenza l'area limitrofa a Gaza è stata proclamata "zona militare chiusa".

Israele si appresta a festeggiare l'apertura dell'ambasciata Usa a Gerusalemme, prevista per le 16 di oggi (ora locale) nel quartiere di Arnona, nella zona ovest, mentre è massima l'allerta sul fronte di Gaza e in Cisgiordania. Tra misure di sicurezza imponenti, oggi la decisione di Donald Trump dello scorso dicembre diventerà realtà, nonostante la forte opposizione del mondo arabo, dei palestinesi, dell'Onu e di gran parte della comunità internazionale, Ue compresa, tutti preoccupati che questo passaggio segni la fine della soluzione a 2 Stati.

Il bilancio dei manifestanti palestinesi uccisi negli contri con l'esercito israeliano lungo la barriera difensiva tra Gaza e lo Stato ebraico è salito a 10, tra cui un ragazzo di 14 anni. Lo ha detto il ministero della Sanità a Gaza secondo cui i feriti sono oltre 500.

Scontri tra manifestanti palestinesi e l'esercito israeliano, con scambio di sassate e lacrimogeni, sono cominciati anche in Cisgiordania. In particolare a Betlemme e ad Hebron, ma sono segnalati in altre località come Kalandia, a nord di Gerusalemme. 

Sarà il segretario al tesoro Usa Steven Mnuchin a scoprire la targa che fa, per ora, del Consolato la sede dell'ambasciata in attesa che sia costruito il nuovo palazzo. Alla cerimonia tutta la delegazione Usa, capeggiata da Ivanka Trump e dal marito Jared Kushner e l'intera leadership israeliana, con in testa il presidente Reuven Rivlin e il premier Benyamin Netanyahu. 800 gli inviti diramati e 33 i diplomatici di paesi esteri presenti, tra cui 4 dell'Ue. L'inviato di Trump per il Medio Oriente Jason Greenblatt in un tweet ha detto che "il trasferimento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme non è un distacco da nostro forte impegno per facilitare una pace di lunga durata. E' una condizione necessaria per questo".

Sul fronte europeo si registrano le prime crepe: quattro nazioni delle 28 dell'Ue - Austria, Ungheria, Romania e Repubblica Ceca - hanno risposto all'invito del ministero degli Esteri israeliano e invieranno loro rappresentanti all'inaugurazione nel quartiere di Arnona, nella parte ovest della città. Una scelta che sarà seguita, almeno per due di loro (Repubblica Ceca e Romania), dalla decisione di spostare, anche se con tempi e modalità diverse, la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.

In serata il premier Benyamin Netanyahu ha ricevuto la delegazione Usa inviata dal capo della Casa Bianca per la cerimonia tornando a definire "storica e coraggiosa" la mossa di Trump. Mentre l'Olp ha lanciato un nuovo appello agli americani "a revocare la loro disastrosa e irresponsabile decisione di muovere l'ambasciata nella Gerusalemme occupata".

In città intanto - che già ieri ha festeggiato il 'Jerusalem Day' a ricordo della riunificazione sotto il controllo israeliano a seguito della guerra del 1967 - si respira l'aria delle grandi occasioni. Gli inviti partiti dal ministero degli Esteri sono stati circa 800: 86 erano per i diplomatici e 33 hanno accettato. Non ci saranno - secondo i media - né la Russia né l'Egitto. Gerusalemme in queste ore è tappezzata di bandiere israeliane e americane, e di cartelloni inneggianti a Trump. Ovunque transenne, che già da ieri stasera delimitano le zone off limit. Impossibile arrivare alla nuova sede che, in attesa dei lavori di costruzione, è ospitata dall'attuale consolato Usa.

Bisogna al momento accontentarsi dei cartelli stradali che indicano la direzione per la nuova rappresentanza diplomatica e che sono fotografati come fossero oggetti d'arte. In un mese - hanno fatto sapere dall'ufficio stampa del governo che ha approntato un mega tendone dove poter seguire la cerimonia - sono state tra 300 e 400 le richieste di accredito di giornalisti da tutto il mondo per entrare nel paese. Numeri - hanno aggiunto - che si sono visti soltanto in occasione dell'ultima guerra con Gaza, quella del 2014. E non sono pochi neanche quelli che sono entrati nella Striscia per vedere quello che succederà oggi in occasione della manifestazione indetta da Hamas davanti ai reticolati.

L'esercito ha rafforzato la sua presenza lungo tutto il confine con due ulteriori battaglioni, e ne ha inviato un altro in Cisgiordania. Capeggiata da Ivanka Trump e dal marito Jared Kushner, responsabile del dossier israelo-palestinese per conto del presidente Usa, la missione americana è composta anche dal segretario al Tesoro Usa Steve Mnuchin, dal vicesegretario di Stato John Sullivan e da 12 membri del Congresso. Stasera erano ospiti di una cena di gala nella residenza di Netanyahu in città. E non è escluso che domani lo stesso Trump appaia in collegamento durante la cerimonia.

 



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