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Recenti studi hanno evidenziato livelli preoccupanti di PFAS e pesticidi in diversi tipi di frutta e verdura venduti nei supermercati. Queste sostanze chimiche, note per la loro persistenza nell'ambiente, possono rappresentare un rischio per la salute umana. È quindi essenziale essere consapevoli dei prodotti più contaminati per fare scelte alimentari più sicure.
Un'analisi condotta da PAN Europe ha rivelato che la presenza di PFAS nella frutta e nella verdura non biologica venduta nell'Unione Europea è in costante aumento. In particolare, frutti come fragole, pesche e albicocche sono risultati tra i più contaminati.
In Italia, uno studio di ISDE Italia ha evidenziato che l'8,2% dei campioni di frutta analizzati tra il 2011 e il 2021 conteneva residui di almeno un pesticida PFAS, con un massimo di tre diversi PFAS rilevati in un singolo campione. Per quanto riguarda gli ortaggi, il tasso di contaminazione si attesta al 3,2%, con un massimo di due diversi PFAS per campione.
A livello europeo, Belgio, Paesi Bassi, Austria, Spagna e Portogallo sono tra gli Stati con i più alti livelli di contaminazione da PFAS nella frutta e nella verdura. In Italia, la percentuale è pari al 12%.
Per ridurre l'esposizione a queste sostanze, è consigliabile optare per prodotti biologici, che tendono ad avere livelli inferiori di contaminanti. Inoltre, lavare accuratamente frutta e verdura può aiutare a rimuovere parte dei residui superficiali di pesticidi.
È fondamentale che i consumatori siano informati sui rischi legati alla contaminazione alimentare e facciano scelte consapevoli per tutelare la propria salute e quella dell'ambiente.