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Nel 2025, l'economia italiana mostra segnali di rallentamento con un aumento del rischio di povertà, coinvolgendo oltre il 23% della popolazione.
Secondo il recente rapporto dell'ISTAT, l'economia italiana ha registrato una crescita modesta nel primo trimestre del 2025, con un incremento del 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua. Questi dati indicano una performance migliore rispetto a Francia e Germania, ma inferiore a quella della Spagna.
Nonostante questa crescita, l'incertezza geopolitica e le tensioni internazionali continuano a influenzare negativamente l'economia nazionale, contribuendo a un clima di instabilità. L'ISTAT sottolinea come questi fattori esterni stiano incidendo sulla fiducia dei consumatori e degli investitori, rallentando ulteriormente la ripresa economica .
Parallelamente, il rapporto evidenzia un preoccupante aumento del rischio di povertà o esclusione sociale, che nel 2024 ha coinvolto il 23,1% della popolazione italiana, in crescita rispetto al 22,8% dell'anno precedente. Questo dato riflette le difficoltà economiche che molte famiglie stanno affrontando, con una crescente incidenza della povertà lavorativa e una distribuzione del reddito sempre più diseguale.
Inoltre, l'ISTAT segnala che negli ultimi cinque anni i salari reali hanno subito una diminuzione del 10,5%, erodendo il potere d'acquisto delle famiglie e limitando la capacità di spesa. Questa situazione ha portato una persona su dieci a rinunciare a cure mediche specialistiche per motivi economici, evidenziando le ripercussioni dirette del rallentamento economico sulla qualità della vita.