Abusi su minori, arrestato sacerdote di Piazza Armerina

27 Aprile 2021   09:42  

Un sacerdote della diocesi di Piazza  Armerina è stato arrestato dalla Squadra mobile di Enna con l'accusa  di violenza sessuale e atti sessuali con minorenni. Gli agenti hanno  dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari  disposta dal gip di Enna su richiesta del procuratore Massimo Palmeri  e dei sostituti Stefania Leonte e Orazio Longo.

Secondo l'accusa, gli  abusi sarebbero stati compiuti sia quando era ancora seminarista, sia  dopo essere stato ordinato sacerdote. "Reati aggravati dal fatto di  essere stati consumati in danno di minori a lui affidati per ragioni  di istruzione ed educazione alla religione cattolica", spiegano gli  investigatori.      

Oltre al giovane che lo scorso dicembre ha chiesto aiuto agli uomini della Squadra mobile di Enna, facendo  scattare le manette, tra le presunte vittime del parroco ci  sarebbero altri due minori, nei confronti dei quali l'indagato ha  svolto il ruolo di guida spirituale.

La Procura di Enna non esclude  che possano esserci, però, altre potenziali vittime "alla luce  delle numerose e concordanti risultanze emerse  dalle indagini".  L'appello dei magistrati è rivolto a loro: "Denuncino quanto prima ".

Dopo le segnalazioni alla Curia di Piazza Armerina, il sacerdote era stato trasferito: nel corso di una Messa a ottobre 2019, aveva detto che a seguito di una malattia era costretto a lasciare Enna per il nord Italia.

La scorsa estate, però, il prete è tornato in città, ha officiato riti religiosi e avrebbe anche preso parte ad attività con bambini e adolescenti, circostanza che avrebbe indotto il ventenne a denunciare fatti e silenzi.

Aveva scritto anche a Papa Bergoglio che aveva immediatamente chiesto chiarimenti alla Curia di Piazza Armerina. Dai genitori della vittima era giunta una dura accusa: "Soldi della Caritas e l'accettazione della clausola della riservatezza, per garantire il silenzio di nostro figlio abusato", sarebbe stata la proposta venuta dalla diocesi di Piazza Armerina, quando erano andati a chiedere giustizia per il figlio.  

  Il procuratore Palmieri a gennaio dichiarava: "Non abbiamo ricevuto niente dalla Curia. Siamo venuti a conoscenza del reato solo quando il giovane ha denunciato alla Squadra mobile".

Da parte sua il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, ha confermato di avere "sempre attivato la procedura canonica informando le autorità ecclesiastiche". Il caso era stato esaminato dal Tribunale ecclesiastico di Palermo, ma il prete, dopo avere fornito alcune dichiarazioni al vescovo di Piazza Armerina, non si era mai presentato. I risultati sarebbero stati trasmessi alla congregazione del Vaticano, ma l'inchiesta sarebbe stata chiusa "per difetto di competenza", in quanto all'epoca dei fatti contestati l'uomo non era ancora sacerdote, ma seminarista.  


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