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Il 2019 del tennis si chiuderà con una certezza per i portabandiera tricolori: mai come in questa stagione i tennisti italiani sono stati tra i più vincenti sui campi da gioco in giro per il mondo. Parliamo di Marco Cecchinato, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini e Matteo Berrettini, i quattro moschettieri del tennis del Bel Paese che hanno migliorato sensibilmente nell’anno in corso la propria posizione nel ranking ATP a suon di vittorie e successi.
Cecchinato è arrivato ad entrare nei migliori venti ad inizio anno (era sedicesimo a fine febbraio) mentre Sonego per la prima volta in carriera a luglio era riuscito ad entrare nei migliori cinquanta al mondo. Anche per Fognini, fino alla scorsa estate tra i primi dieci giocatori al mondo, il 2019 sarà un anno da ricordare. Berrettini, da par suo, punta a chiudere l’anno restando entro i primi dieci tennisti del ranking ATP, come già accaduto in passato ad Adriano Panatta, Corrado Barazzutti e più recentemente allo stesso Fognini. Ma il tennista romano, eliminato al secondo turno nel prestigioso torneo Masters 1000 di Parigi-Bercy, ha la ghiotta occasione addirittura di qualificarsi alle ATP Finals di Londra, il torneo di fine stagione che vede partecipare i migliori otto atleti dell’anno.
Dopo la recente sconfitta contro Wilfred Tsonga, per accedere alle Finals londinesi (che dal 2021 al 2025 si disputeranno in Italia, a Torino) Berrettini dovrà sperare che Gael Monfils non superi il taglio dei quarti di finale, accedendo così alle semifinali del torneo di Parigi. Non solo, Berrettini dovrà anche guardarsi da Diego Schwartzman, Stan Wawrinka e Alex de Minaur: se uno tra questi conquisterà le finali del 1000 parigino, il tennista romano perderà la ghiotta chance di giocarsi il prestigioso torneo di fine anno.
Comunque vada, il 2019 del tennis italiano andrà in archivio come una delle migliori stagioni mai viste per lo sport tricolore, con ben cinque titolo vinti nel circuito ATP.
Sonego ha conquistato a giugno il torneo ATP 250 di Antalya in Turchia battendo in finale il serbo Miomir Kecmanović per due set a uno: quello turco è stato il primo successo in carriera per il ventiquattrenne torinese. Ma Sonego in primavera era riuscito ad arrivare anche ai quarti di un Masters 1000, quello di Montecarlo, successivamente vinto poi da un altro italiano, Fognini, che in finale si era sbarazzato per due set a zero del serbo Dusan Lajovic, diventando così il primo giocatore italiano a salire sul gradino più alto del podio di un torneo 1000 dall’istituzione dell’era Open del tennis. Non male neanche la stagione dell’atleta di Arma di Taggia che chiuderà il 2019 stabilmente entro i primi quindici del ranking (e nei top ten della classifica dei montepremi vinti stagionali), tuttavia non riuscendo a centrare l’accesso alle Finals di Londra.
Prima vittoria in carriera nel 2019 anche per Marco Cecchinato che a febbraio, superando per due set a zero l’idolo di casa Diego Schwartzman, era riuscito a vincere a Buenos Aires in Argentina il suo primo ATP 250. Cecchinato tra l’altro è stato anche semifinalista quest’anno a Monaco di Baviera e a Doha (entrambi ATP 250). Chi invece ha fatto il salto di qualità è stato Berrettini che nel 2019 ha vinto due volte l’ATP 250, a Budapest, battendo in finale il serbo Filip Krajinović, e a Stoccarda superando il canadese Félix Auger-Aliassime. Il romano ha poi conquistato nel 2019 anche le semifinali degli US Open (uno dei quattro appuntamenti stagionali del Grande Slam), e di recente le semifinali del Masters 1000 di Shanghai in Cina e dell’ATP 500 di Vienna (oltre alle finali dei 250 di Sofia e Monaco di Baviera).
Insomma, la ciliegina sulla torta potrebbe arrivare ben presto ma il tennis italiano è pronto a festeggiare un 2019 da incorniciare, segnale evidente di un movimento che in rapida crescita e che punta a ritornare ai fasti di decenni fa quando i tennisti tricolori dettavano legge tra i giganti di questa affascinante disciplina sportiva.