Ue: 'Recovery Fund da 750 miliardi'. Gentiloni: 'Svolta senza precedenti'

27 Maggio 2020   12:24  

La Commissione europea presenterà oggi il suo piano Marshall per risollevare l'economia Ue.

Il pacchetto del Recovery Fund proposto dalla Commissione europea ammonterebbe a 750 miliardi di euro. Lo scrive la Dpa in un'anticipazione citando fonti ben informate. Stando all'agenzia tedesca, 500 miliardi sarebbero versati come aiuti, 250 miliardi come prestiti.

"La Commissione propone un Recovery Fund da 750 miliardi che si aggiunge agli strumenti comuni già varati. Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti": così il commissario all'economia Paolo Gentiloni.

"Sono giorni importanti. Il piano di intervento europeo sta assumendo la sua fisionomia definitiva.
 Oggi la Commissione europea annuncerà la sua proposta di Recovery Plan. L'Italia deve farsi trovare pronta all'appuntamento. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un "piano strategico" che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese". Così il premier Giuseppe Conte su fb.

Il piano Marshall della Commissione europea per risollevare l'economia dell'Unione è pronto. Tutto compreso, riuscirà a mobilitare più di 2.000 miliardi nei prossimi sette anni, cioè più del doppio di un bilancio europeo tradizionale. Anche se la maggior parte dei fondi saranno disponibili a partire dal prossimo anno, già nel 2020 si riuscirà ad anticipare qualcosa di quel Recovery fund che dovrebbe aggirarsi sui 500 miliardi.

Ursula von der Leyen ha cercato di accontentare tutti: chi voleva perlopiù sovvenzioni a fondo perduto e chi vuol concedere aiuti solo in cambio di riforme. Ci saranno entrambi gli aspetti, sperando che per i 27 sia una proposta accettabile, a cui dare il via libera in tempi rapidi. Perché i fondi potranno cominciare ad arrivare alle capitali solo dopo un accordo definitivo al Consiglio europeo. Come anticipato dalla von der Leyen stessa mesi fa, il Recovery plan userà il prossimo bilancio Ue come base. Si chiederà agli Stati di aumentare un po' lo sforzo 'teorico', cioè non quanto versano davvero nel bilancio ma quanto sono chiamati a impegnare (headroom). E' una voce, appunto, teorica, grazie alla quale la Commissione andrà sul mercato a raccogliere fondi, garantiti a tutti gli effetti dal bilancio comune. Per motivi di tempistica, questa operazione potrà partire solo dal 2021, quindi per far partire degli aiuti subito per ora bisognerà aumentare il tetto dell'attuale bilancio.

Bruxelles intende distribuire i fondi attraverso tre canali, anch'essi già noti dai giorni scorsi: il principale è il Recovery and resilience instrument, che darà soprattutto sovvenzioni, e poi prestiti, ai Paesi più colpiti dalla crisi. Le proporzioni potrebbero essere 70 a 30, oppure 60 a 40. Ogni Paese potrà richiedere il suo sostegno, se lo vorrà, preparando un piano di investimenti e riforme che segua le raccomandazioni Ue pubblicate a maggio, da sottoporre a Bruxelles per l'approvazione. La Commissione vuole essere sicura che i Paesi spendano in modo coerente con gli obiettivi comuni, cioè nel digitale e nella transizione energetica. Gli altri fondi verranno poi distribuiti attraverso il programma 'InvestEU' che punta agli investimenti strategici, e su uno strumento per la ricapitalizzazione delle imprese (Solvency) entrate in difficoltà con la crisi Covid, che farà arrivare fondi attraverso le banche di promozione nazionale. L'obiettivo della Commissione è ridurre l'attuale frammentazione economica, dove chi aveva più spazio di bilancio ha potuto spendere di più, e chi non ne aveva è rimasto indietro.

Non a caso, da un sondaggio del Parlamento Ue è emerso che gli italiani sono i più insoddisfatti della solidarietà dimostrata finora tra gli Stati membri dell'Ue, e assieme agli spagnoli sono quelli che hanno avuto i maggiori problemi finanziari. La proposta di Bruxelles sarà solo l'inizio del confronto tra i leader, che avrà il suo momento verità nel vertice del 18 giugno. Il premier Giuseppe Conte si è portato avanti con il lavoro diplomatico e ha sentito il collega olandese Mark Rutte. Conte ha insistito sulla necessità che l'Europa in questo momento si doti di un Recovery Fund "ambizioso", utile anche a tutelare il mercato interno in maniera adeguata. Un'allusione, probabilmente, anche all'annosa questione del dumping fiscale olandese. Ma, almeno per ora, i Paesi Bassi assieme agli alleati 'frugali' non cambiano posizione sugli aiuti: il fondo d'emergenza deve fornire solo prestiti, "senza alcuna mutualizzazione del debito", ha ribadito Rutte.

"Mi aspetto una proposta ambiziosa". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, a proposito del piano per il recovery fund europeo che domani verrà presentato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "Noi - ha detto Gualtieri a Tg2 Post - siamo per un recovery fund il più ampio possibile. Abbiamo interloquito in questi giorni con la Commissione. Quello che importa è quante risorse avrà, come saranno allocate e l'equilibrio fra contributi a fondo perduto e prestiti: valuteremo sulla base dell'insieme di questi ingredienti".


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