Ucraina, Von der Leyen e Borrell verso Kiev

08 Aprile 2022   11:20  

La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen e l'alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell sono diretti a Kiev. Von der Leyen ha pubblicato su Twitter un post "Looking forward to Kyiv" (verso Kiev), pubblicando una foto che la ritrae all'uscita da un treno con i colori giallo e azzurro dell'Ucraina, accanto al primo ministro slovacco Eduard Heger, seguita da Borrell.

Anche Borrell sul suo profilo scrive "sulla strada per Kiev" in inglese e in ucraino, con una foto insieme a von der Leyen mentre camminano seguiti dalle scorte.

Intanto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak, citato dal Guardian, ha affermato che "qualsiasi tregua temporanea con la Russia sarebbe solo una guerra rinviata per il futuro e l'Ucraina non ne ha bisogno". Secondo Podoliak, Mosca conta attualmente sul successo nelle battaglie per il Donbass per "comportarsi in modo più sfacciato nelle trattative", ma "tutti sono pronti a mettere la Russia al suo posto".

Il Pentagono ritiene che Putin abbia ormai rinunciato a conquistare Kiev ma non rallenta le sue forniture di armi all'Ucraina: anzi, si impegna a potenziare i rifornimenti.

E mentre il G7 annuncia nuove sanzioni economiche e finanziarie contro Mosca, l'Ue chiede un embargo totale sul gas e sul petrolio russi ed i 27 ambasciatori dei Paesi membri danno il via libera al quinto pacchetto di sanzioni Ue, che include tra l'altro il graduale embargo all'import di carbone russo (oggi è attesa la ratifica formale delle capitali).

In vista dell'offensiva di Mosca a sud-est, il Pentagono si prepara inviare a Kiev - tra l'altro - più di 1.400 missili Stinger, più di 5.000 Javelin anticarro e centinaia di droni. E il presidente del Consiglio Ue Charles Michel anticipa che l'Ue proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all'Ucraina con ulteriori 500 milioni portandolo a 1,5 miliardi di euro. E l'Australia diventa uno dei primi paesi a fornire veicoli speciali di combattimento all'incombente controffensiva in Ucraina contro l'invasione delle truppe russe, con una donazione di 20 veicoli blindati Bushmaster del valore di 50 milioni di dollari australiani (34 milioni di euro). Un incremento negli aiuti militari che fa seguito a una richiesta specifica del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento video al parlamento di Canberra il 31 marzo.

SUL CAMPO - Anche per oggi sono stati concordati 10 corridoi umanitari per evacuare la popolazione civile dalle città ucraine. Lo annuncia la vice premier Iryna Vereshchuk su Telegram. In particolare per la città assediata di Mariupol è previsto un corridoio fino a Zaporizhzhia sempre con mezzi propri. Secondo il ministero della Difesa britannico, nell'ultimo bollettino dell'intelligence, "nel nord le forze russe si sono ora completamente ritirate dall'Ucraina verso Bielorussia e Russia". "Almeno alcune di queste forze verranno trasferite nell'est dell'Ucraina per combattere nel Donbass". "Molte di queste forze avranno bisogno di un rifornimento significativo prima di essere pronte a dislocarsi ulteriormente ad est", aggiunge l'intelligence, precisando che per un qualunque dispiegamento massiccio dal nord ci vorrà "come minimo almeno una settimana".

Il territorio della regione di Sumy, Nord Est dell'Ucraina, è completamente libero dalle truppe russe. Lo riferisce il capo dell'amministrazione del distretto Dmytro Zhyvytskyi, citato da Ukrainska Pravda, segnalando che le esplosioni che vengono sentite sono provocate dai soccorritori che smaltiscono le munizioni lasciate dai militari russi. Zhyvytskyi precisa che il territorio della regione non è sicuro poiché ci sono molte zone minate ed inesplorate.

"Sentiamo la fine dei preparativi per quella massiccia svolta, per quella grande battaglia che sarà qui nelle regioni di Luhansk e Donetsk. Abbiamo costantemente il nemico che cerca di sfondare la linea di difesa in determinate direzioni. Si vede che l'accumulo (truppe ed equipaggiamenti - ndr) è in corso, c'è un aumento di bombardamenti e tentati attacchi". Lo afferma Sergeiy Gaidai, capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, in tv, ripreso da Pravda Ukraina. Per 24 ore, c'è stata una battaglia a Rubezhnoye, che "si è conclusa bene per i nostri difensori, perché hanno schierato diversi carri armati e diversi mezzi corazzati e hanno distrutto completamente fino a 50 nemici". Ma da questa mattina la situazione nella regione "non è facile, il nemico ha sparato costantemente su Rubizhne, infliggendo molti colpi di artiglieria, tornado e aerei su Popasnaya".

Un attacco russo contro la stazione ferroviaria di Kramatorsk nella regione di Donetsk ha provocato oltre 30 morti e 100 feriti, riferisce l'agenzia ucraina Unian, citando il presidente della rete ferroviaria ucraina Alexander Kamyshin.

Zelensky ritiene che la situazione a Borodyanka sia "molto più orribile" rispetto al recente presunto massacro di civili compiuto a Bucha, che ha spinto molti nella comunità internazionale ad accusare Vladimir Putin di crimini di guerra e l'assemblea generale dell'Onu ad approvare la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani. Nella risoluzione proposta da Usa e Gran Bretagna - tra i co-sponsor anche l'Italia - si esprime "grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca", a partire proprio da Bucha. Continua intanto l'offensiva di Mosca, anche se il Cremlino ammette che le forze russe hanno subito "perdite significative" in Ucraina: almeno due esplosioni hanno scosso Odessa nella notte, mentre il procuratore generale ucraino Iryna Venediktova ha annunciato che 26 corpi sono stati estratti dalle macerie di due condomini bombardati a Borodyanka, cittadina a nord-ovest di Kiev dove circa 200 residenti risultano dispersi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha invece reso noto che almeno 103 attacchi contro i servizi sanitari del Paese sono stati registrati dall'inizio dell'invasione, per un totale di 73 vittime e 51 feriti.

APPELLO DI ZELENSKY - Zelensky non si perde d'animo e invita le ambasciate di tutto il mondo a tornare nella capitale: "Abbiamo bisogno del vostro sostegno, anche a livello di simboli e gesti diplomatici - ha detto il presidente ucraino -. Per favore, tornate nella nostra capitale e continuate il vostro lavoro". L'ambasciatore della Lituania in Ucraina, Valdemaras Sarapinas, è tornato a Kiev ieri dopo aver lavorato per oltre un mese da Leopoli (ovest). La Lettonia ha annunciato che la sua ambasciata a Kiev ha ripreso le sue attività e che l'ambasciatore vi farà rientro presto dopo consultazioni a Riga.

La presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, esorta a "fare di tutto per isolare Putin e i suoi alleati". Per il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l'Ucraina, ma si sbagliava: e adesso "potrebbe aver rinunciato ai suoi sforzi per catturare la capitale, concentrandosi nel sud e nell'est del Paese". Secondo il vicesegretario della Nato, Mircea Geoana, nelle prossime settimane nel sud-est dell'Ucraina ci "sarà un altro tipo di guerra, più convenzionale e su scala più vasta". Parlando a Piazzapulita, Geoana ha aggiunto: "Il sostegno degli alleati cambierà a seconda di questo. E posso prevedere che gli alleati forniranno più armi all'Ucraina...".


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