Strage stazione Bologna, arrestato Paolo Bellini, ex Avanguardia Nazionale

Un anno fa fu condannato all'ergastolo per la strage di Bologna

29 Giugno 2023   11:53  

E' stato arrestato Paolo Bellini, ex Avanguardia nazionale, condannato circa un anno fa all'ergastolo in primo grado dalla corte d'assise di Bologna come uno degli esecutori materiali della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Pur disponendo il carcere per le minacce all'ex moglie Maurizia Bonini e al figlio del giudice Caruso, con la possibilità che possa commettere anche altri reati nei loro confronti, come chiesto dai Pg, la Corte d'Assise d'Appello di Bologna non ha però ravvisato il pericolo di fuga per Paolo Bellini, come richiesto sempre dalla Procura generale di Bologna.

Prima di finire in carcere questa mattina, come chiesto appunto dai Pg, Bellini si trovava ai domiciliari. Da un'intercettazione risalente ai giorni successivi al deposito della sentenza di primo grado per la strage, i Pg avevano ravvisato il pericolo di fuga. Bellini infatti parlando con un'altra persona gli avrebbe chiesto un aiuto per fuggire, ma secondo i giudici della Corte dAssise dAppello di Bologna si tratterebbe di uno sfogo non accompagnato da elementi concreti.

Un uomo dai mille volti, ladro di mobili antichi, truffatore, "assassino" come lui stesso si è definito, pur dichiarandosi sempre innocente per la strage di Bologna, pilota d'aerei, killer di 'ndrangheta e per un periodo collaboratore di giustizia al processo di Palermo sulla trattativa Stato-Mafia del 1992 . E' tutto questo Paolo Bellini, la 'Primula nera', così lo chiamavano, settant'anni compiuti solo pochi giorni fa, ex terrorista di Avanguardia nazionale, condannato in primo grado all'ergastolo nell'aprile del 2022 dalla Corte d'Assise di Bologna, presieduta dal giudice Francesco Maria Caruso, come quinto esecutore della strage del 2 agosto 1980 in concorso con gli ex Nar (Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini, quest'ultimo condannato solo in primo grado, l'appello è tutt'ora in corso). Dalla metà degli anni Settanta il reggiano Bellini è stato protagonista delle cronache giudiziarie. Autore di omicidi come quello nel 1975 del militante di Lotta Continua Alceste Campanile, che confesserà solo nel 1999 (verrà condannato nel 2009 ma poi prosciolto per prescrizione del reato). Nel 1976 diventa latitante per sfuggire ad un mandato di cattura per tentato omicidio: si rifugia in Sudamerica, per ricomparire in Italia nel 1981 con il falso nome di Roberto Da Silva, brasiliano. Nel 1983 Bellini viene indagato la prima volta per la strage di Bologna, ma sarà in seguito scagionato. Nel 1988 conosce in carcere l'uomo d'onore Antonino Gioè, che lo definisce "infiltrato dello Stato" nella lettera scritta prima di morire dopo gli attentati del '93. E il pentito Giovanni Brusca lo indica come "suggeritore" della strategia per colpire i monumenti. Nel 2019, quando i magistrati della Procura generale chiedono e poi ottengono la revoca del proscioglimento disposto dal Tribunale bolognese il 28 aprile 1992, in relazione alla strage della stazione, Bellini lavora come pizzaiolo nel Lazio sotto falso nome dopo essere uscito dal programma speciale di protezione. Poi il rinvio a giudizio e l'inizio del processo nell'aprile del 2021: "Mi sento come Sacco e Vanzetti" fu il suo unico commento prima di entrare in aula. La Procura generale smonta il suo alibi che aveva retto 40 anni e la ex moglie lo riconosce in un video amatoriale girato in stazione la mattina del 2 agosto 1980, subito dopo l'esplosione della bomba che fece 85 morti e oltre 200 feriti. Il 6 aprile 2022 viene condannato all'ergastolo, in primo grado.


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