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Un controllore di Atac è stato licenziato poiché, affermando di essere "apolide", si è rifiutato di emettere contravvenzioni sui mezzi pubblici. Il dipendente ha presentato un ricorso al tribunale del lavoro per impugnare la decisione aziendale, ma il licenziamento è stato confermato il 19 ottobre.
Il caso ha origine dal fatto che l'uomo, durante i turni di servizio, non avrebbe mai emesso multe, ma avrebbe regolarmente segnato l'inizio e la fine dell'orario di lavoro. Atac ha notato l'assenza di utilizzo dell'applicazione E-MulteS, destinata ai controllori per verificare le targhe auto. La lettera di licenziamento citava questa mancanza e il controllore ha risposto difendendo il suo operato, sostenendo di aver sempre lavorato e di aver collaborato con i colleghi, anche guidando veicoli aziendali.
La giustificazione più sorprendente è giunta con l'affermazione di essere "apolide", corredata da un'autocertificazione. Tuttavia, questo non è stato sufficiente per evitare il licenziamento, che è stato poi confermato dal tribunale del lavoro, gettando luce su un caso singolare che coinvolge il mondo dei trasporti pubblici nella capitale.