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Senza una soluzione al problema della protezione legale lo stabilimento dell'ex Ilva chiuderà a Taranto il 6 settembre. Ad annunciare la decisione è stato l'ad di ArcelorMittal, Geert Van Poelvoorde.
"ArcelorMittal è aperta al dialogo con il governo e continua a sperare in una conclusione soddisfacente che consenta all'azienda di continuare a investire in modo significativo nell'industria siderurgica italiana" prosegue la nota.
Immediata la replica del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio: "Io non accetto ricatti. Qui la legge è uguale per tutti - avrebbe detto ai suoi collaboratori Di Maio, a quanto si apprende da fonti di governo -. Ilva resti aperta, non hanno nulla da temere, le soluzioni si trovano" .
Intanto, riferiscono fonti del Mise, il 4 luglio prossimo è stato fissato al ministero un incontro con il management di ArcelorMittal.
Secondo fonti del Mise "l'avvio della Cig per i lavoratori dell'Ilva tramite comunicato stampa un atteggiamento irresponsabile che mina l’equilibrio sociale del territorio di Taranto. Un equilibrio messo già a dura prova in questi decenni e che crea allarmismo e tensione, frutto anche delle dichiarazioni dell'ad di ArcelorMittal Europa, Geert Van Poelvoorde, sulla presunta chiusura dello stabilimento".
"Vogliamo trovare una soluzione assieme ad Arcelor Mittal visto che, come già detto, l'azienda era stata informata già a febbraio 2019 degli sviluppi circa la possibile revoca dell'immunità penale introdotta nel decreto-crescita, alla luce della questione di legittimità costituzionale sollevata dal Gip di Taranto l'8 febbraio scorso sui diversi provvedimenti (tra cui proprio l'immunita' penale) emessi dai Governi precedenti per salvare lo stabilimento siderurgico", sottolineano le stesse fonti.
Intanto il Pd fa sapere di aver chiesto, "attraverso Emanuele Fiano, che il ministro del Lavoro e Sviluppo economico Luigi Di Maio si rechi immediatamente in Aula per riferire sull'annuncio dell'ad di ArcelorMittal".