Segretaria ruba 800mila euro all'azienda: condannata per frode finanziaria

Marina, una segretaria dai tratti quasi perfetti, ha celato un oscuro segreto: in 13 anni avrebbe sottratto quasi 800mila euro dalla società in cui lavorava, secondo quanto stabilito dal Tribunale di Milano. La donna avrebbe utilizzato i fondi per acquistare una casa, un'auto per il marito e finanziare l'istruzione universitaria della figlia.

La sua modus operandi è stata una serie di tecniche fraudolente, tra cui l'aumento degli importi su assegni già firmati dal suo capo e la creazione di bonifici inesistenti. Solo nel 2018, con l'avvento della crisi finanziaria, le irregolarità sono venute alla luce, mettendo a dura prova le finanze dell'azienda.

Durante il processo, Marina ha tentato di giustificare i suoi atti sostenendo di essere stata vittima di usura, ma senza riuscire a fornire prove concrete. Il tribunale l'ha condannata a due anni di reclusione, condizionati alla restituzione di almeno 400 mila euro all'ingegnere. Il caso ha anche sollevato questioni sulla sorveglianza bancaria, ma non sono emerse prove di complicità tra i funzionari bancari e la segretaria.