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Il rapporto Invalsi 2024 rivela un quadro preoccupante per quanto riguarda l'apprendimento degli studenti italiani, con emergenze specifiche in diverse aree geografiche del Paese. Al Sud, solo il 44% dei quindicenni raggiunge competenze di base in matematica, evidenziando una grave crisi nell'apprendimento della materia. Parallelamente, al Nord e al Centro, si osserva un calo significativo nelle competenze di italiano, con il 62% degli studenti che raggiunge almeno il livello base, una riduzione di 1 punto percentuale rispetto al 2023 e di 8 punti rispetto al 2019.
Nonostante queste criticità, il rapporto evidenzia alcuni segnali positivi. Alla scuola primaria, i bambini mostrano miglioramenti in matematica, con una percentuale crescente di alunni che raggiungono il livello base. Inoltre, la dispersione scolastica implicita, cioè la percentuale di studenti che non raggiunge livelli minimi accettabili di apprendimento, ha raggiunto il valore più basso di sempre, attestandosi al 6,6%. Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha accolto questi dati con soddisfazione, definendoli "clamorosi".
La pandemia ha avuto un impatto significativo sui risultati degli studenti, con una sospensione delle prove Invalsi nel 2020 e nel 2021. Tuttavia, nel 2024 si osserva una stabilizzazione e, in alcuni casi, un miglioramento rispetto ai livelli post-pandemici. Gli studenti dell'ultimo anno delle superiori mostrano una ripresa nelle competenze di italiano e matematica, sebbene non siano ancora tornati ai livelli pre-Covid.
I risultati in inglese sono in netto miglioramento, sia per le prove di ascolto (Listening) sia per quelle di lettura (Reading). Alla scuola primaria, l'86% degli alunni raggiunge il livello A1 nella prova di Listening, mentre il 95% raggiunge lo stesso livello nella prova di Reading, segnando un miglioramento rispetto al 2023.
Nonostante i progressi, persistono significative differenze territoriali. Al Sud, in particolare, le competenze in matematica e inglese sono inferiori rispetto alla media nazionale, con una quota di studenti che non raggiunge il livello base quasi doppia rispetto al Nord.
Il presidente di Invalsi, Roberto Ricci, ha sottolineato l'importanza di affrontare questi divari territoriali e di intervenire caso per caso per garantire un'istruzione equa e di qualità per tutti gli studenti italiani.