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Un'ostetrica che rifiutava di vaccinarsi è stata licenziata dall'ospedale in cui lavorava. A riportare la notizia è il 'Corriere Adriatico'. "Licenziamento per giusta causa e senza preavviso per un'ostetrica dell'ospedale di Macerata che, assegnata a un reparto a rischio, non si è adeguata all'ordine di servizio che prescriveva la vaccinazione" scrive oggi il quotidiano marchigiano che rende nota la decisione presa dall'Azienda sanitaria unica regionale.
"Il direttore generale dell'area vasta 3 dell'Asur, Alessandro Maccioni, ha firmato la determina che dispone l'interruzione del rapporto di lavoro - si legge - adducendo come motivazione proprio il rifiuto di vaccinarsi nonostante sia una condizione richiesta per lo svolgimento del lavoro". L'ostetrica avrebbe risposto no all'invito alla vaccinazione e l'azienda sanitaria ha deciso per la risoluzione del contratto a tempo indeterminato.
Per il virologo Roberto Burioni "un sanitario che rifiuta le vaccinazioni non solo è un ignorante non scusabile, ma è qualcosa di vicinissimo a un criminale".
"La presenza di una persona non vaccinata in un reparto come quello dove si seguono le donne gravide e dove si partorisce è letteralmente come avere un fiammifero acceso dentro un deposito di benzina - osserva Burioni sui social - Un'ostetrica non vaccinata può contrarre morbillo, varicella, rosolia e trasmettere queste malattie alle future mamme e ai neonati con conseguenze devastanti".
Per Burioni, "tollerare la presenza di un'ostetrica non vaccinata dentro un reparto ospedaliero è come tollerare che a guidare un autobus sia un autista completamente ubriaco. Entrambi a causa di un comportamento folle e sconsiderato mettono in pericolo loro stessi e la vita degli altri. Entrambi devono essere cacciati per difendere la sicurezza di persone innocenti".