Omicidio Vanessa Ballan: La Chiamata al 112 di Bujar Fandaj Rivela una Confessione Scioccante

15 Gennaio 2024   12:21  

Il mistero sull'omicidio di Vanessa Ballan, la giovane cassiera di 26 anni uccisa nella sua casa a Treviso il 19 dicembre scorso, si infittisce con la rivelazione di una telefonata choc effettuata da Bujar Fandaj, l'imbianchino kosovaro di 41 anni accusato dell'omicidio.

Secondo gli investigatori, durante la chiamata al 112, Fandaj avrebbe pronunciato frasi che si configurano come una vera e propria confessione. "Quello che non dovevo fare l'ho fatto", avrebbe detto l'uomo al carabiniere che cercava di convincerlo a consegnarsi. La registrazione di questa telefonata è ora considerata una prova significativa della sua colpevolezza.

La procura di Treviso ha già raccolto diversi indizi contro Fandaj, tra cui il presunto movente passionale, l'utilizzo di un coltello come arma del delitto, l'utilizzo di un martello per sfondare la porta della casa di Vanessa, un video che lo mostra nell'atto di entrare nel giardino della vittima e una precedente denuncia per stalking presentata dalla stessa Ballan.

Le avvocate di Fandaj hanno annunciato la rinuncia a impugnare l'ordinanza di custodia cautelare davanti al Tribunale del Riesame, sottolineando la necessità di tutelare la riservatezza della fase processuale. Nel frattempo, Bujar Fandaj sarà nuovamente sentito dal pubblico ministero Michele Permunian il 30 gennaio prossimo.

La difesa, che aveva scelto il silenzio durante l'interrogatorio di convalida del fermo, sembra ora voler far parlare Fandaj sulla vicenda. Le accuse a suo carico sono di omicidio volontario pluriaggravato, con la prospettiva di una pena dell'ergastolo. La sua decisione di raccontare la sua versione della storia potrebbe portare nuovi elementi al già complesso quadro indiziario, che comprende anche gli strumenti da scasso lasciati nella villetta di Spineda.

Il processo procede, mentre continuano le indagini sui tabulati telefonici di Vanessa e di Fandaj, con la prospettiva di ottenere ulteriori dettagli sul periodo successivo alla denuncia per stalking presentata dalla giovane. Allo stesso tempo, l'esito del test del DNA sul feto che Vanessa portava in grembo, previsto entro fine mese, potrebbe rivelarsi fondamentale per la ricostruzione del movente, considerando la gravidanza come possibile detonatore della furia omicida di Fandaj.


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