Morgan, i Legali Smentiscono le Accuse: «Nessun Maltrattamento o Revenge Porn»

11 Luglio 2024   15:46  

I legali di Marco Castoldi, noto come Morgan, hanno preso posizione contro le accuse di stalking avanzate dalla sua ex fidanzata, Angelica Schiatti, che hanno portato a un procedimento giudiziario presso il Tribunale di Lecco. Gli avvocati Rossella Gallo e Leonardo Cammarata, interpellati dall'Ansa, hanno chiarito che nessun reato di revenge porn o maltrattamenti è contestato al loro assistito, smentendo quanto riportato da alcune testate giornalistiche e social media.

Smentite e Difesa

In un comunicato stampa, i legali hanno dichiarato: «È evidente che, in un momento in cui non è successo nulla da un punto di vista sia fattuale che processuale, l'obiettivo della recente onda mediatica è oggi il Giudice del processo, 'reo' di avere fissato un'udienza per verificare la possibilità prevista dalla legge di trovare un accordo tra le parti rispetto a reati procedibili a querela di parte».

Hanno inoltre sottolineato come nelle ultime ore siano emerse «diverse ricostruzioni dei fatti non rispondenti al vero, funzionali unicamente a fornire un'immagine totalmente distorta del Castoldi, gravemente offensive della sua reputazione personale, artistica e professionale, con indebite ripercussioni sulla sua sfera privata e lavorativa».

Dettagli del Procedimento

Il procedimento penale è stato avviato a seguito di una querela presentata oltre quattro anni fa da Angelica Schiatti, per presunti reati di stalking e diffamazione. «Le presunte condotte, sulle quali si potrà pronunciare solo il Giudice, risalgono al 2020-2021: si tratta dunque di vicende risalenti a 3-4 anni fa», hanno precisato i legali, evidenziando che tali fatti erano già stati oggetto di articoli di stampa.

Verità e Presunzione di Innocenza

Gli avvocati hanno sottolineato che il processo non è ancora iniziato e nulla è stato ancora provato. «Appare dunque scorretto presentare oggi verità assolute prima ancora della verifica dibattimentale: quello che è certo è che i vari magistrati che si sono occupati sino ad oggi della vicenda non hanno mai ritenuto di dovere applicare misure cautelari da codice rosso, evidentemente perché non hanno ravvisato alcun pericolo per la persona offesa», hanno dichiarato, ricordando la presunzione di non colpevolezza garantita dalla Costituzione.

Critiche alla Pressione Mediatica

I legali hanno concluso il comunicato denunciando l'attacco mediatico contro il loro assistito: «In queste frenetiche ore sono apparse diverse ricostruzioni dei fatti non rispondenti al vero, funzionali unicamente a fornire un'immagine totalmente distorta del sig. Castoldi, gravemente offensive della reputazione e immagine personale, artistica e professionale del medesimo, con indebite ripercussioni sulla sua sfera privata oltreché pubblica, lavorativa, delle quali verranno interessate le autorità giudiziarie competenti».


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