Migranti, Sea Watch, chiede l'intervento della Corte Strasburgo

24 Giugno 2019   11:31  

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha ricevuto venerdì sera una richiesta di "misure provvisorie" da parte dei naufraghi della nave Sea Watch 3, con "36 migranti" a bordo, affinché sia consentito lo sbarco dei passeggeri, che da una dozzina di giorni sono in mare, al largo delle coste dell'isola di Lampedusa. Lo comunica un portavoce della Corte di Strasburgo. La Corte ha posto delle domande alle parti, cioè al governo italiano e alla Sea Watch, che dovrebbero rispondere entro il pomeriggio di oggi.

"Rispetto alla notizia del ricorso urgente alla Corte dei diritti umani che non è stata diffusa da Sea Watch, commentiamo dicendo che effettivamente è stato fatto un ricorso non dall'organizzazione ma dai singoli individui presenti a bordo che hanno il diritto di adire i propri diritti umani alla corte europea", afferma in un video Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch.
 
"In particolare, il ricorso è stato fatto in riferimento all'art.3 che descrive quello a bordo come un trattamento inumano e degradante e si chiede quindi alla Corte di indicare all'Italia delle misure che possano in qualche modo ridurre la sofferenza a cui le persone a bordo sono costrette in questo momento nell'interesse della tutela della loro dignità", conclude Linardi.

"La diocesi di Torino è disponibile ad accogliere le 43 persone che sono a bordo della Sea Watch al largo di Lampedusa, senza oneri per lo Stato, perché al più presto si possa risolvere una situazione grave e ingiusta". Così l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, al termine della messa per San Giovanni, patrono di Torino. "Come vescovo e come cristiano sento tanta sofferenza", ha aggiunto invocando l’aiuto di San Giovanni "che ha sempre difeso i poveri".

 

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