Incendi in Australia, arrestate 183 persone

07 Gennaio 2020   10:14  

Le autorità australiane hanno arrestato 183 persone con l'accusa di aver appiccato deliberatamente incendi boschivi negli ultimi mesi. Lo riferisce la Xinhua, ricordando che almeno 25 persone hanno perso la vita da settembre a causa degli incendi. Gli arresti sono stati effettuati in relazione a incendi dolosi appiccati nel Nuovo Galles del Sud, a Queensland, Victoria, nell'Australia Meridionale e in Tasmania.

In particolare, nel Nuovo Galles del Sud 183 persone sono state accusate di reati relativi agli incendi boschivi da novembre, mentre 24 sono state arrestate per aver provocato deliberatamente incendi. In Victoria, 43 sono le persone accusate di incendi dolosi nel 2019, mentre nel Queensland 101 persone sono state arrestate, il 70 per cento di loro è minorenne.
È sempre più grave l'allarme incendi in Australia, tra i più pericolosi e catastrofici che il paese abbia mai visto. Solo nel Nuovo Galles del Sud sono stati bruciati più di 4 milioni di ettari di territorio, pari al doppio della Lombardia, mentre nelle Blue Mountains solo a novembre e dicembre è andato bruciato il 50% delle riserve naturali. 
 
Secondo le ultime stime dell'Università di Sydney, circa 480 milioni di mammiferi, uccelli, rettili e altri animali sono rimasti vittime degli incendi. Un numero enorme, che ha scosso le coscienze ed è rimbalzato sui media di tutto il mondo. L'autore del calcolo, il professor Chris Dickman, ha fatto chiarezza sul dato precisando in una nota che non si tratta necessariamente del numero di animali morti, quanto di quelli che potrebbero essere stati vittime dei roghi. Il Wwf stima che siano circa 8mila i koala dispersi nelle fiamme, che nella costa nord del New South Wales hanno già ucciso circa il 30% dell'intera popolazione di questa specie. "Una notizia gravissima", spiega il Wwf, "dato che in tutta la regione - prima che iniziassero gli incendi - i koala erano solo circa 28.000". Anche Kangaroo Island, l’isola dei canguri nonché meta molto ambita dai turisti, è stata evacuata per l’emergenza incendi: un altro scrigno di natura divorato dalle fiamme che nessuno potrà più vedere come prima", prosegue l'organizzazione ambientalista.
 
I colpevoli, "primi fra tutti, la siccità e le temperature bollenti, causate dal riscaldamento globale, che hanno trasformato le foreste in prede facilmente divorabili dalle fiamme", spiega Isabella Pratesi, direttrice del programma di Conservazione del Wwf Italia, che in questi giorni si trova in Tasmania. Proprio lì, a più di 400 chilometri dalle coste australiane, nei giorni scorsi il cielo è coperto di fumo.
“Gran parte della Tasmania è stata avvolta dal fumo degli incendi della costa orientale dell’Australia. La portata della devastazione è enorme e il vento ne porta la testimonianza fino in Nuova Zelanda", spiega Isabella Pratesi. La nuvola di fumo causata dai furiosi incendi in Australia è stata avvistata fino in Cile e Argentina, a più di 12.000 chilometri di distanza. Lo riferiscono le autorità meteorologiche dei paesi sudamericani. La nube ha prodotto effetti visivi rossastri sul sole nelle prime ore di luce, ha detto il capo della meteorologia cilena, Patricio Urra.
 

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