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L'Agenzia nazionale per la Sicurezza Sanitaria ha da poco rilasciato lo studio che conduce dal 2009 sulla effettiva cangerogità delle radiazioni dei cellulari e delle reti wi-fi.
L'Anses nel suo studio conclude che i risultati della valutazione dei rischi non rivelano comprovati effetti sulla salute.
Il monitoraggio effettuato dal gruppo di lavoro nelle frequenze normalmente utilizzate sia dalla rete cellulare (2G, 3G e LTE/4G) e Wi-Fi, cioè da 8,3kHz e 6GHz aveva come compito di capire se esiste una diretta relazione tra l'esposizione giornaliera e continuata a queste onde e l'insorgenza di forme tumorali.
Tale monitoraggio è stato effettuato nel periodo compreso tra il 1° aprile 2009 e il 31 dicembre 2012. L' Expert Working Group che ha condotto la ricerca ha preso in esame sia gli studi sugli effetti delle RF su modelli biologici (dal vivo e in vitro) da un lato, e studi epidemiologici e clinici dall'altro.
Dallo studio emerge che l'uso dei cellulari non ha effetti neurotossici per il cervello legati all'esposizione alle onde.
L'Agenzia, però, mette in guardia per alcune categorie, come i bambini o chi fa uso intenso del cellulare.
Altri studi infatti avevano evidenziato un possibile aumento del rischio di tumore al cervello soprattutto tra chi faceva un ampio uso dei telefoni cellulari e problemi legati al sonno, alla fertilità maschile e alle prestazioni cognitive.
L'Anses ha anche fornito alcuni consigli da seguire per mettersi al sicuro e limitare l'esposizione alle frequenze radio: utilizzare l'auricolare, ridurre l' esposizione dei bambini incoraggiando un uso moderato dei telefoni cellulari, continuare a migliorare la caratterizzazione dell'esposizione pubblica all'esterno e all'interno e sviluppare una nuova rete di infrastrutture al fine di ridurre i livelli di esposizione.