Giorno della Memoria, Mattarella: "Debellare il virus dell'odio e della discriminazione"

27 Gennaio 2020   12:10  

"Per fare davvero i conti con la Shoah non dobbiamo rivolgere lo sguardo soltanto al passato. Perché il virus della discriminazione, dell'odio, della sopraffazione, del razzismo non è confinato in una isolata dimensione storica, ma attiene strettamente ai comportamenti dell'uomo. E debellarlo riguarda il destino stesso del genere umano".

Queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del Giorno della Memoria, celebrato al Quirinale. La scritta "Juden hier" (qui abitano degli ebrei) sulla porta dell'abitazione di Aldo Rolfi, figlio di una donna sopravvissuta ai campi di sterminio, Lidia Beccaria Rolfi, è "ignobile" e dimostra come "purtroppo l'antisemitismo non sia scomparso" ha detto il presidente Mattarella a proposito della scritta comparsa a Mondovì qualche giorno fa.

Il capo dello Stato ha ricordato anche la recente scomparsa di tre dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti: Alberto Sed, Piero Terracina e Franco Schoenheit. "Desidero riferirmi a loro con un'intensa espressione ebraica, che si utilizza quando scompare una persona cara: 'Che il loro ricordo sia di benedizione' " ha detto Mattarella. "Il loro ricordo, il ricordo delle indicibili sofferenze patite da una moltitudine di persone, impegna, ancor di più a tramandare la memoria della Shoah; e a riflettere sulle sue origini e sulle sue devastanti conseguenze". 

Mattarella ha ricordato che "la Shoah, per il suo carattere unico e terribile, trascende la dimensione storica del suo tempo e diventa monito perenne e lezione universale. Nell'arco di un quinquennio - ha proseguito - il regime nazista ha cancellato la vita di quasi sei milioni di donne, uomini, bambini perché ebrei. Le conseguenze dell'abominio razzista si riversarono, luttuosamente e inevitabilmente, sul mondo intero. Perché la Shoah riguardava, e riguarda, tutti, non soltanto gli ebrei, che ne furono le vittime designate. In quegli anni orrendi e funesti - dominati dalla violenza, dall'odio, dalla sopraffazione - fu infatti posto a rischio il concetto stesso di umanità . E il suo futuro", ha sottolineato. Il genocidio nazista con tutti i suoi orrori avvenne "nell'indifferenza di tanti. L'indifferenza:anticamera della barbarie. Un'indifferenza diffusa. Anche in Italia", ha ribadito.

Alla cerimonia insieme al presidente della Repubblica il premier Giuseppe Conte, i ministri degli Esteri Luigi Di Maio, dell'Interno Luciana Lamorgese, della Difesa Lorenzo Guerini e dell'Istruzione Lucia Azzolini. Oltre ai rappresentanti delle comunità ebraiche di Roma e d'Italia presenti anche la presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, i presidenti delle Camere, Roberto Fico e Elisabetta Casellati, la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Prima della cerimonia il presidente della Repubblica, accompagnato dai rappresentanti delle comunità ebraiche di Roma e d'Italia, ha premiato i ragazzi delle scuole che hanno partecipato al concorso "I giovani ricordano la Shoah"


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